Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Questo è un comunicato con cui Vito Raso spiega meglio la sua decisione di chiudere la porta a discutere della sua testimonianza al di fuori delle sedi competenti. La scelta è stata dettata dal pessimo comportamento di alcuni rappresentanti della stampa che hanno causato anche dei seri problemi personali.
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Ho raccontato la mia esperienza di anti-sabotatore in un libro per far capire anche agli altri cosa vuol dire uscire al mattino con l’obiettivo di salvare la vita di gente innocente. E, questo, negli anni ’70, quando i residui bellici inesplosi erano ancora numerosissimi e gli attentati politici riempivano le pagine dei giornali. Ho partecipato con attenzione al lavoro di approfondimento di Cucchiarelli e Castronuovo fornendo loro ogni informazione in mio possesso per trovare riscontri al fatto che il mio intervento di artificiere fu richiesto sicuramente prima delle 11 del mattino. Ho dedicato del tempo, fatto ricerche e sacrificato la mia famiglia come è già capitato in passato quando si trattava di questioni di lavoro importanti. Perché quando ho saputo che i conti degli orari non tornavano, ho pensato fosse giusto dare il mio contributo. In questi giorni ho sentito di tutto. Che ero stato pagato, e passi. Che ho mentito, e passi pure questo. Che l’ho fatto per smania di protagonismo. E va bene, ho le spalle larghe. Ma di fronte al comportamento disgustoso di alcuni giornalisti che hanno perseguitato me e la mia famiglia, con quell’arroganza e quella maleducazione dalle quali ho sempre mantenuto le distanze in tutta la mia vita. A queste condizioni, io non ci sto. Non esiste un personaggio Vito Raso, esiste ciò che ho detto. E’ scritto li, nero su bianco. Io sono stato un uomo dello stato e lo sarò fino a quando il signore mi darà vita. E non voglio fare di tutta l'erba un fascio perché, ne sono sicuro, anche nella categoria dei giornalisti ci sono persone capaci ed educate, come mi hanno dimostrato in questi giorni.
E’ per questo che intendo comunicare il mio silenzio stampa immediato non avendo altro da aggiungere rispetto a quanto fin qui scritto. Naturalmente resto a disposizione delle autorità competenti con le quali ho sempre collaborato nel mio lavoro e alle quali darò tutto il supporto che mi potrà essere richiesto. Nulla toglie che tornerà il sereno e potremmo ricominciare a parlarne con la massima serietà e serenità. Insomma chi ricorda quella poesia che dopo la tempesta torna il sereno e anche le galline fecero festa? Grazie comunque a tutti
Vito Raso
E' una bella notizia che, evidentemente, consolida quello che nel post precedente avevo sottolineato essere il vero elemento di novità dell'inchiesta. Ora l'augurio è che i magistrati possano raccogliere degli elementi a supporto delle dichiarazioni di Raso e Circhetta. Questi i due lanci ANSA ROMA, 03 LUG - La procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine relativo alle dichiarazioni di due artificieri che spostano alle 11 l'ora del ritrovamento della Renault 4 con il cadavere di Aldo Moro e la presenza dell'allora ministro degli Interni, Francesco Cossiga, in via Caetani. (ANSA). TB 03-LUG-13 17:15 NNNN 03-07-13 1716 (Ansa) MORO: ALTRO FASCICOLO PM, SU ORARIO RITROVAMENTO CORPO (2) (ANSA) - ROMA, 3 LUG - La telefonata con cui le Br annunciarono l'uccisione dello statista era delle 12,30. Il fascicolo, affidato al pm Luca Palamara, e' connesso a quello aperto recentemente sulla base di un esposto di Ferdinando Imposimato in base al quale la morte dell'allora presidente della Dc poteva essere evitata. Il nuovo procedimento e' stato avviato d'ufficio ed ha preso spunto da notizie diffuse a proposito della versione dei due ex antisabotatori. Questi ultimi potrebbero essere convocati a breve a piazzale Clodio per essere sentiti come testimoni. La loro versione e' tuttavia smentita dal giornalista Franco Alfano, che all'epoca dei fatti, 35 anni, lavorava per GBR, e per primo arrivo' con il suo operatore in via Caetani. Secondo il giornalista la Renault fu aperta dagli artificieri alle 14. (ANSA). Y13-TB 03-LUG-13 17:23 NNNN 03-07-13 1724
Io credo che la novità vera sia questa. Ma non ho sentito nessuno che, nei tanti articoli, commenti e critiche, l'abbia colta. Salvo un attento e preparato giovane storico che risponde al nome di Giacomo Pacini, che ne ha colto una parte significativa.
Oggi abbiamo la certezza che lo Stato seppe della morte di Moro e della R4 molto prima delle 12.13.
I dati di fatto (non subordinabili a ragionamenti del perché solo ora, cui prodest, e via dicendo) sono molti: Signorile che parla di quell'orario a Cossiga vivo (2008) e che lo ribadisce nei contatti successivi, Raso che dice di essere stato prelevato prima di essere partito per raggiungere il suo superiore alle 11 orario in cui aveva appuntamento, Circhetta che conferma che al suo rientro Raso (che era di turno) non c'era ed era stato chiamato per un intervento al centro.
Last but not least, le foto che ci presentano una situazione molto diversa da quella che apparve agli occhi di tutti alle 13.30. Se poi ci mettiamo anche che Darida dice al TG2 di aver accompagnato Cossiga in via Caetani tra le 11 e le 12 (non certo le 14, orario ufficiale) io penso che si possa concludere che il problema c'è. E senza ombra di dubbio.
E pure grosso.
E che sia grosso ce lo confermano tre documenti secretatati che, con molta probabilità, parlano proprio di quello che successe quella mattina prima del ritrovamento del cadavere di Moro. Che senso avrebbe avuto, diversamente, secretare una mappa di via Caetani ed una lettera del I distretto di Polizia al Ministro che fu quello che intervenne quella mattina?
Ripartiamo da qui, per favore, se interessa andare a fondo. Non buttiamola in rissa, non parliamo di misteri ma evidenziamo un problema. Magari va a finire che quella mattina Signorile, Raso e Circhetta non si erano accorti che da un paio di mesi era in vigore l'ora legale, ma approfondiamo.
E lo dico, ovviamente, a chi può essere in grado di farlo. Altrimenti nelle prossime occasioni di giornate della memoria, non parliamo di sostegno dello Stato alla ricerca della verità. Soprattutto quando si presentano occasioni concrete di poterlo fare.
La richiesta di precisazione inviata da Paolo Cucchiarelli al blog di Aldo Giannuli Segnalo che l’inchiesta sui due anti sabotatori del caso Moro è - dal commento di Giannuli non lo si puo’ capire - di Paolo Cucchiarelli e di Manlio Castronuovo ed è stata pubblicata in contemporanea sul sito dell’Ansa, sulla rete dell’Ansa (in sintesi) e sul sito di Castronuovo www.vuotoaperdere.org. Insieme abbiamo trovato i due anti sabotatori, trovato e parlato con altre persone intervenute quella mattina, realizzato il servizio fotografico a corredo e steso l’inchiesta. Questo per semplice precisione. Paolo Cucchiarelli
Il Gen. Antonio Cornacchia ha rilasciato una dichiarazione di smentita della testimonianza di Raso e Circhetta sull'orario di arrivo e di intervento in via Caetani. Ma non deve essersi accorto di non aver smentino nè Raso né Circhetta. Vediamo perché. Lui dice di essere stato avvisato alle 13.20, che era in piazza Ippolito Nievo (poco distante) e che quando è giunto non c'era nessuno e che la macchina era chiusa. Ha chiamato gli artificieri che dopo essere giunti si sarebbero messi a lavorare sul cofano anteriore mentre lui armato di piede di porco aprì il portabagagli della R4 scoprendo il cadavere di Moro. Inoltre afferma: " Se quelli erano già stati lì prima di me, non lo so. Ma quando sono arrivato io, la Renault era chiusa e non c’era ancora nessuno. Su questo non ci piove" Eh, no Generale. Non ci pioverà, ma c'è neve abbondante. Se lei ammette di essere arrivato almeno alle 13.30 e che la macchina era chiusa, come spiega questa foto? Si vede chiaramente lo sportello aperto, il sedile posteriore manipolato (come da racconto di Raso) e il portellone posteriore chiuso ed integro. Ingrandendo la foto si vede chiaramente che non c'è nessun segno di effrazione (la lamiera della Renault è particolarmente sottile e un piede di porco avrebbe lasciato bozzi e conseguenti fessure). L'operatore GBR è giunto sul posto allle 13.40 e Franco Alfano ha scritto nel suo libro che al suo arrivo dovette farsi largo con fatica tra la folla finché riuscì a trovare un varco e superare i cordoni di sicurezza ai varchi di via Caetani. Per cui alle 13.30 non poteva non esserci nessuno sul posto. Ma soprattutto lei non è in condizione di smentire Raso in quanto, sono sue parole, "se quelli erano già stati lì prima di me, non lo so". Come fa a smentire una cosa che non ha visto? Ce lo spieghi, cortesemente, perchè come metodo investigativo ci pare molto interessante. Oserei dire, innovativo.
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