Immagine
 
 
"
Chi controlla il passato controlla il futuro; chi controlla il presente controlla il passato

George Orwell
"
 

ATTENZIONE: NON E' UNA NUOVA EDIZIONE

A tutti i lettori di "Vuoto a perdere Digital Edition" e "Vuoto a perdere" edizione I (2007) e II (2008).

Il libro dalla copertina che vedete qui a fianco NON E' UN AGGIORNAMENTO DELLE PRECEDENTI EDIZIONI ma una semplice ristampa effettuata dal vecchio editore non più in possesso dei diritti di stampa e vendita che ha solo effettuato un cambio di copertina e di collana.

Ecco i dati delle versioni del libro assolutamente identiche:

Collana: Astrolabio 17
Categoria: Saggistica/storia
Pagine: 608
ISBN: 978-88-497-0442-6
Pubblicazione: maggio 2007/aprile 2008
€ 24,00
Collana: Entropie 67
Categoria: Saggistica/storia
Pagine: 608
ISBN: 978-88-497-1009-0
Pubblicazione: maggio 2016
€ 25,00

Si tratta della stessa, identica versione. Prima di spendere inutilmente 25€, controllate questi dati.

Grazie

Manlio Castronuovo

 


\\ Home Page : Articolo
Verità e impunità. Ormai la frittata è fatta. Ma c’è un ma…
Di Manlio  24/05/2009 in Attualità

Lorenzo Conti, figlio dell’ex Sindaco di Firenze Lando Conti ucciso dalle BR nel 1986, in una lettera a Napolitano (nella quale ha espresso forti critiche nella gestione della II giornata per le vittime del terrorismo) ha riproposto un ritornello che da tanti anni si sente in Italia: chiudiamo gli anni di piombo facendo emergere la verità ma rinunciando a condannare i colpevoli dei crimini confessati.
Se non fosse perché trattasi apertamente di un'ipotesi irrealizzabile, sarebbe un’affermazione da standing ovation.

Perché il concetto "verità in cambio di impunità" è una pura illusione? Procediamo con ordine.

Si porta sempre l’esempio del Sudafrica e del modo voluto da Nelson Mandela come strumento strategico per la riconciliazione nazionale dopo l'apartheid. In Sudafrica, però, ci si dimentica che la parola riconciliazione non fu affidata alla giustizia ma ad una Commissione (la Truth and Reconciliation Commission) che per le stesse parole del suo Presidente Desmond Tutu «fu istituita come meccanismo per gestire le ingiustizie del passato; perché altrimenti quelle stesse ingiustizie avrebbero continuato ad affliggere il nuovo governo e a minacciare le fragili strutture della nuova democrazia del Sudafrica» e come precisò ancor meglio lo stesso Mandela «nonaveva l’obiettivo della giustizia ma della verità: la verità dei fatti, la verità imbavagliata e incatenata nelle camere di tortura e nei luoghi occulti dove operavano gli aguzzini dell’apartheid»
Altra peculiarità della soluzione sudafricana fu che per ottenere l'amnistia da condanne per la violazione dei diritti umani non era necessario il pentimento né il rimorso, né tantomeno il perdono che, a volte, veniva accordato dalle stesse vittime o dai loro parenti. Veniva richiesta invece l'ammissione dettagliata, completa e pubblica dei propri crimini. Era questa l’auto-punizione esemplare, un’esperienza traumatica che rappresentava, contemporaneamente, anche il superamento dei propri atti.

Come sono andate le cose in Italia? La giustizia ha processato oltre 6.000 persone infliggendo valanghe di ergastoli ed anni di carcere, ha istituito le carceri speciali all’interno delle quali le violenze sono continuate, spesso, a parti invertite.
Quando coloro che avevano impugnato le armi, hanno capito che l’esperienza era finita e che occorreva ammettere la propria sconfitta e lavorare insieme per la chiusura di quegli anni come frutto di un’esperienza collettiva, la politica ha completato il lavoro iniziato dai magistrati negando fino alla nausea l’esistenza di un conflitto sociale e sottolineando come tutti i crimini commessi fossero solo il frutto dell’opera di pochi delinquenti isolati dal resto della società. L’unica variante era sul tentativo di attribuire oltre confine la direzione e la guida di questi “manovali della rivoluzione” (naturalmente a carico di una delle due grandi potenze a seconda della parte dalla quale si stava).

Per quanto riguarda la verità, ci sarebbe da scrivere un trattato enciclopedico ad iniziare dal porsi alcune domande fondamentali. 1) Chi dovrebbe dire la prima verità? 2) Si dovrebbe parlare dei propri crimini o sarebbe preferibile si potesse chiamare in causa anche terze persone? 3) Nel caso dovrebbe trattarsi esclusivamente di gente viva (in modo che siano possibili delle repliche)?
Problemi non da poco. Proviamo a discuterne.

Il primo punto. Che ne dite se a parlare per primo sia chi, fino ad ora, ha detto di meno o ha sempre negato tutto? Non sarebbe un cattivo punto di partenza. Dalla parte degli ex terroristi in molti hanno scelto la strada della dissociazione o del pentimento e, Peci a parte ma per i motivi che tutti conosciamo, nessuno ha avuto in premio l’impunità. Mai sono stati tirati in ballo personaggi esterni alle organizzazioni, persone della società che pur non avendo aderito alle scelte militari potrebbero averne condizionato o favorito alcune azioni. Cosa potrebbe emergere da queste ammissioni? Mah, padroni di casa, suggeritori culturali, prestanome. Sinceramente non credo aiuterebbe più di tanto la riconciliazione sapere se il direttore di una testata giornalistica abbia ospitato incontri tra brigatisti e altri personaggi più o meno ai margini della lotta armata. Anzi, la loro impunità servirebbe quasi certamente ad accentuare le divisioni politiche odierne fondate sul rassicurante alibi delle guerre del passato. C’è qualcun altro che non ha mai parlato? A pensarci bene, direi proprio di si.

Le recenti acquisizioni di documenti e l’inchiesta che Stefania Limiti ha ben rappresentato nel suo “L’Anello della Repubblica” dimostrano che in Italia sono sempre esistite delle strutture illegali e clandestine alle dipendenze di pochi personaggi politici (adesso si capisce anche perché per 40 anni al governo ci siano state sempre le stesse persone) che hanno avuto ruoli importanti in vicende chiave della nostra democrazia. E se nel caso Cirillo l’aver mediato segretamente con Giovanni Senzani e la Nuova Camorra di Raffaele Cutolo e l’aver sborsato oltre un miliardo di lire ha portato alla liberazione del politico democristiano, nei casi di Moro e Kappler le cose sono andate diversamente.
Intendiamoci. E’ lecito che uno Stato si doti di strutture segrete, se queste devono utilizzare la segretezza per garantire, attraverso dei sacrifici, il bene di tutti. Ma se queste sono alle dipendenze d una ristretta cerchia politica e non possono essere al servizio della magistratura perché inesistenti, ed aggiungiamoci anche che si dovrebbero occupare di affari sporchi come incidenti e omicidi, allora io le chiamerei sovversive.

Io credo che lo Stato non ci abbia detto ancora nulla. E anche se i problemi siano potuti provenire da singoli disegni criminosi operati da strutture dell’intelligence o di forze armate convenzionali e non, dubito che i vertici della politica non ne siano venuti a conoscenza e, di conseguenza, non abbiano autorizzato certe strategie. Magari correggendole e assicurando protezioni.
Caro Conti, come si sentirebbero le famiglie delle vittime di piazza della Loggia o di piazza Fontana se qualche funzionario di Stato accogliesse il suo invito e dicesse una verità imbarazzante? Sareste pronti a sobbarcarvi anche questo peso? E a che servirebbe? Ad accendere ancora di più il conflitto?

No, caro Conti. Non ce la possiamo permettere la verità in questo Paese. Non farebbe comodo a nessuno. E’ il “punto di equilibrio di Nash” della nostra storia recente, che permette a tutti di ricavare il massimo dall’assurda situazione nella quale ci ritroviamo. Spesso sento la gente chiedersi se i terroristi hanno vinto. Credo abbiano vinto tutti, credo sia stata trovata la strada per far pagare il meno possibile a tutti quando alla fine il più forte ha prevalso.

Anche se non credo alla verità come gesto di auto-accusa, le posso assicurare che sono invece fiducioso che qualcuno sarà capace di sbrogliare alcune importanti matasse. Non un punto di arrivo, ma un bel punto partenza. Tanto per cominciare.
Che ne dice di riaggiornarci al prossimo weekend? Sono con degli amici intorno ad un tavolo ed un simpatico spiritello mi ha appena rivelato il nome di una piazza, un anno ed una data di fine maggio.
Non so voi, ma io mi segno l’appuntamento, senò rischio di prendere altri impegni.
Articolo Articolo Commenti Commenti (0) Storico Storico Stampa Stampa    Bookmark and Share  

Vuoto a perdere
Se vuoi saperne di più sul libro, sui contenuti e altro materiale sul 'caso Moro'

 


Vuoto a perdere [Digital Edition]
Tutto un altro progetto

Titolo
Approfondimenti (11)
Articoli (2)
Attualita' (1)
Attualità (90)
Attualità (1)
Dal libro (1)
Eventi (7)
Giudiziario (5)
Interviste (21)
Libri (5)
Nuova Commissione Moro (6)
Pensieri liberi (12)
Politica (2)
Presentazioni (1)
Recensioni (1)
Storia (9)

Catalogati per mese:
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
C'è una sorta di sortilegio, una sorta d...
21/12/2019 @ 23:40:50
Di Pereira
C'è una sorta di sortilegio, una sorta d...
21/12/2019 @ 23:38:56
Di Pereira
Domenico, credo di aver risposto ai tuoi...
17/07/2018 @ 10:27:14
Di Manlio2


Cerca per parola chiave
 

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Titolo
Chiudere gli 'anni di piombo'?

 Sono già chiusi
 Non possono essere chiusi
 E' necessario chiudere
 Non so

Titolo
Al momento ... vuoto


Titolo
Conosci un sito nel quale si parla di anni '70, di lotta armata attraverso un dibattito aperto e democratico? Segnalalo. Sarò lieto di linkarlo tra i siti amici.