Immagine
 
 
"
Chi controlla il passato controlla il futuro; chi controlla il presente controlla il passato

George Orwell
"
 

ATTENZIONE: NON E' UNA NUOVA EDIZIONE

A tutti i lettori di "Vuoto a perdere Digital Edition" e "Vuoto a perdere" edizione I (2007) e II (2008).

Il libro dalla copertina che vedete qui a fianco NON E' UN AGGIORNAMENTO DELLE PRECEDENTI EDIZIONI ma una semplice ristampa effettuata dal vecchio editore non più in possesso dei diritti di stampa e vendita che ha solo effettuato un cambio di copertina e di collana.

Ecco i dati delle versioni del libro assolutamente identiche:

Collana: Astrolabio 17
Categoria: Saggistica/storia
Pagine: 608
ISBN: 978-88-497-0442-6
Pubblicazione: maggio 2007/aprile 2008
€ 24,00
Collana: Entropie 67
Categoria: Saggistica/storia
Pagine: 608
ISBN: 978-88-497-1009-0
Pubblicazione: maggio 2016
€ 25,00

Si tratta della stessa, identica versione. Prima di spendere inutilmente 25€, controllate questi dati.

Grazie

Manlio Castronuovo

 


\\ Home Page : Articolo
Intellettuali e lotta armata. Al bar Casablanca…
Di Manlio  31/01/2008 in Pensieri liberi

Intellettuali e lotta armata. Ovvero gli intellettuali hanno avuto un ruolo nelle nascita e nello sviluppo della lotta armata in Italia negli anni ’70?
E’ quello che si chiedono in molti e, fra i tanti, Giovanni Fasanella nel suo Blog che dedica all’argomento il sondaggio “Terrorismo di sinistra. Gli intellettuali hanno delle responsabilità?”

L’idea di fondo, mi sembra, sia quella di identificare in una larga parte di Intellighenzia coloro i quali hanno favorito, con ideologie e proclami, alla nascita e allo sviluppo della cultura delle armi come strumento per abbattere il sistema.

In questo senso i giovani che avevano intrapreso un percorso di lotta ai limiti della legalità trovarono una autorevole sponda per pensare che i tempi fossero maturi per l’innalzamento del livello dello scontro.
Fatto ciò, alcuni intellettuali presero le distanze, altri osservarono compiaciuti da lontano, altri continuarono ad alimentare, con i propri contributi, le fila di chi pensava di mettere in pratica le analisi teoriche.
Altri, molto probabilmente, stettero per lungo tempo con un piede dentro e l’altro pure alle organizzazioni di lotta armata.

Gli intellettuali, in sostanza, contribuirono a creare l’acqua dove “nuotavano i pesci” e, talvolta, sguazzavano nello stagno assieme ad essi.

Gli stessi intellettuali avendola successivamente fatta franca ed essendo arrivati ad occupare posti importanti della società, avrebbero “blindato” la verità su quegli anni e sulle collusioni lotta armata/classe intellettuale proprio per evitare che emergessero possibili contiguità che, indipendentemente dai reati, ne avrebbero compromesso l’immagine e le possibilità di carriera di fronte all’opinione pubblica.

Sarebbe questo il quadro, in poche parole, del legame tra intellettuali e lotta armata negli anni ’70?

Può anche essere, non ho elementi per escluderlo.

Però penso che la generalizzazione possa portare ulteriore confusione e far allontanare la ricerca della verità.
Come ritenere che la responsabilità degli episodi di violenza negli stadi siano da ripartire tra ultras e commentatori delle trasmissioni sportive che, una volta individuato alla moviola l'errore dell'arbitro, gridano alla malafede ed al campionato falsato.
Gli ultras, probabilmente, sono già sufficientemente malati di loro per "alzare il livello di scontro" senza dover attendere l'analisi della Domenica Sportiva. In sostanza, chi fa le violenze non ha bisogno del decisivo incitamento del commentatore sportivo e chi fa i commenti e litiga in TV non è in grado di spostare i comportamenti degli altri tifosi, salvo quello di cambiare canale.

Io credo che sia possibile, anzi assolutamente fondato, ritenere che vi siano stati intellettuali vicini alle organizzazioni armate sia a livello di consiglieri che di militanti effettivi. E che possano non essere stati mai individuati e che oggi ricoprono ruoli importanti alla direzione di un giornale piuttosto che come funzionari nei servizi segreti.

Credo anche però che sia importante non sparare nel mucchio.
Trovare elementi concreti su singoli casi e portarli all’attenzione dell’opinione pubblica. Questo si, sarebbe utile per non rimuovere la memoria e per far capire alle generazioni successivi cosa erano quegli anni.

Ma se parliamo di un’intera classe a me viene da pensare che i più non si muovessero per ideologia quanto per moda, per “inguaribile civetteria” (come la definì Cossiga) e che molti degli appelli furono firmati senza neanche leggerne il testo, spesso perché lo aveva già fatto qualche collega.

Si badi. Non voglio giustificare nessuno perché, “la legge non ammette ignoranza”.
Solo che a me quella classe intellettuale sembrava più che giocasse alla rivoluzione perché faceva “chic” ma, in realtà, di operai e di lotta di classe a pochi interessava realmente.

Insomma, quel tipo di intellettuali, forse fu con grande acume immortalata da Giorgio Gaber quando gli avvenimenti erano in pieno corso, con uno dei suoi più celebri pezzi “Al bar Casablanca"



Al bar Casablanca
con una gauloise
la nikon, gli occhiali
e sopra una sedia
i titoli rossi dei nostri giornali
blue jeans scoloriti
la barba sporcata da un po’ di gelato
parliamo, parliamo di rivoluzione
di proletariato.

L’importante e che l’operaio prenda coscienza. Per esempio i comitati unitari di base… guarda gli operai di Pavia e di Vigevano non hanno mica permesso che la politica sindacale realizzasse i suoi obiettivi, hanno reagito, hanno preso l’iniziativa! Non è che noi dobbiamo essere la testa deli operai. Sono loro che devono fare, loro, noi…

O, se vogliamo essere più cattivi, con un'altra immagine di Pierangelo Bertoli

I poeti son dei matti che non pagano il pedaggio
fanno finta di capire quando scrivono "coraggio"
ma se c'è da far la guerra il poeta è giù in cantina
fa l'amore con la serva e si scopa la regina.

Ci sono stati intellettuali contigui, simpatizzanti o amici dei protagonisti della lotta armata? Cosa hanno fatto? Credo che le responsabilità vadano ricercate ed attribuite ai singoli. Attribuirle ad un'intera categoria equivale a volersi nascondere non avendo il coraggio di fare i nomi
Articolo Articolo Commenti Commenti (2) Storico Storico Stampa Stampa    Bookmark and Share  

Vuoto a perdere
Se vuoi saperne di più sul libro, sui contenuti e altro materiale sul 'caso Moro'

 


Vuoto a perdere [Digital Edition]
Tutto un altro progetto

Titolo
Approfondimenti (11)
Articoli (2)
Attualita' (1)
Attualità (90)
Attualità (1)
Dal libro (1)
Eventi (7)
Giudiziario (5)
Interviste (21)
Libri (5)
Nuova Commissione Moro (6)
Pensieri liberi (12)
Politica (2)
Presentazioni (1)
Recensioni (1)
Storia (9)

Catalogati per mese:
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
C'è una sorta di sortilegio, una sorta d...
21/12/2019 @ 23:40:50
Di Pereira
C'è una sorta di sortilegio, una sorta d...
21/12/2019 @ 23:38:56
Di Pereira
Domenico, credo di aver risposto ai tuoi...
17/07/2018 @ 10:27:14
Di Manlio2


Cerca per parola chiave
 

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Titolo
Chiudere gli 'anni di piombo'?

 Sono già chiusi
 Non possono essere chiusi
 E' necessario chiudere
 Non so

Titolo
Al momento ... vuoto


Titolo
Conosci un sito nel quale si parla di anni '70, di lotta armata attraverso un dibattito aperto e democratico? Segnalalo. Sarò lieto di linkarlo tra i siti amici.