Chi controlla il passato controlla il futuro; chi controlla il presente controlla il passato
George Orwell
"
ATTENZIONE: NON E' UNA NUOVA EDIZIONE
A tutti i lettori di "Vuoto a perdere Digital Edition" e
"Vuoto a perdere" edizione I (2007) e II (2008).
Il libro dalla copertina che vedete qui a fianco NON E' UN
AGGIORNAMENTO DELLE PRECEDENTI EDIZIONI ma una semplice ristampa
effettuata dal vecchio editore non più in possesso dei diritti di stampa
e vendita che ha solo effettuato un cambio di copertina e di collana.
Ecco i dati delle versioni del libro assolutamente identiche:
Nel 44esimo anniversario della strage della Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana, Paolo Cucchiarelli ha scritto un importante documento a commento della recente sentenza di archiviazione del filone di indagine scaturita a seguito della pubblicazione della suo libro-inchiesta "Il segreto di Piazza Fontana". La tesi di fondo dell'inchiesta di Cucchiarelli è riassumibile nella logica della doppia bomba, ossia un ordigno sostanzialmente innocuo che avrebbe dovuto esplodere a banca chiusa ed una seconda bomba, affiancata alla prima, posta invece da chi voleva il botto facendone ricadere la colpa su chi aveva posizionato il primo ordigno. Insomma, la logica delle operazioni "false flag" tipica dei servizi. Se ci mettiamo dentro che i colpevoli predeterminati sarebbero dovuti essere gli anarchici, l'operazione acquista una sua importante lettura, e cioè una risposta forte e reazionaria alla politica di apertura al centro-sinistra avviata dal '63 dall'allora Presidente del Consiglio Aldo Moro.
Nel testo, Paolo Cucchiarelli, analizza le motivazioni della sentenza cercando di individuarne la logica di fondo che possiamo sintetizzare in questa frase: “L'archiviazione decisa il 30 settembre dell'ultima inchiesta aperta, che tanti spunti innovativi conteneva, è avvenuta grazie ad una metodica, scientifica <> - da un punto di vista giuridico, naturalmente - scelta di saltare tutti i fatti”.
Ritengo molto importante che oggi, nella ricorrenza della strage, si vada oltre la logica della disputa ideologica: siamo quasi a mezzo secolo di distanza dagli avvenimenti di quegli anni, se ognuno cerca di difendere il proprio orticello non riusciremo mai a scrivere la nostra storia in maniera tale da poter conservare una memoria da trasmettere alle future generazioni. E la storia la si scrive sui fatti, sui documenti, magari anche visti da diversi punti di vista. Ma sempre fatti e documenti restano.
Conosci un sito nel quale si parla di anni '70, di lotta armata attraverso un dibattito aperto e democratico? Segnalalo. Sarò lieto di linkarlo tra i siti amici.