Non avrei mai immaginato di ricevere e, soprattutto, pubblicare un comunicato stampa proveniente dagli abitanti di una via di periferia esasperati dalle situazioni che ne rendono precaria e pericolosa l'abitabilità.
Ma la strada si chiama
via Gradoli, si trova a Roma sulla Cassia...
Questa volta preferisco non commentare i bene informati cittadini che, e questo deve essergli riconosciuto come merito, hanno saputo utilizzare senza strumentalizzazioni il passato tracciando un solco molto preciso e limpido (?) del perchè quella strada si trova oggi ad essere crocevia di molteplici e loschi interessi.
COMITATO PER VIA GRADOLI
Comunicato stampa n. 4 - 14 giugno 2010
L'esasperazione degli abitanti
Il 7 giugno quattro volanti sono intervenute in Via Gradoli per sedare una lite causata dalle minacce rivolte da alcuni stranieri a cittadini infastiditi dagli schiamazzi. Permane il degrado: non sono state rimosse le bombole GPL dai seminterrati, sono ripresi barbecue e discoteche estive, continua la locazione dei cubicoli oggetto dell'ordinanza di sgombero del 65; infine sono comparsi nuovi trans.
Gli abitanti della via, insofferenti ed esasperati, minacciano azioni eclatanti.
Si precisa che le indagini svolte dal Comitato non hanno alcun secondo fine se non quello di sollecitare l’amministrazione a intervenire per risanare la strada.
I misteri della viaVecchi e nuovi misteri avvolgono edifici già coinvolti nei casi Moro, fondi neri del Sisde e Marrazzo. Tra i primi, sono stati evidenziati i legami tra Vincenzo Parisi (ex capo del Sisde e della Polizia, proprietario di 5 immobili ai civici 96 e 75) e il suo fiduciario, Domenico Catracchia, a oggi ancora proprietario di numerose unità immobiliari nella via; questi, nel 1994, fu oggetto di un procedimento, poi archiviato, volto ad accertare la responsabilità penale quale organizzatore di una agenzia per il favoreggiamento di immigrazione clandestina. Nelle perquisizioni fu rinvenuta un'agenda contenente nomi di proprietari occulti di appartamenti, società immobiliari, rendiconti, nominativi di funzionari di polizia e di magistrati.
Con riferimento a oggi, svelato quello relativo alla proprietà della casa di Natalì, si è accertato che la proprietà di un altro appartamento del 96, già occupato da trans, è riconducibile, mediante una concatenazione di srl, alla società lussemburghese Esquiline s.a.; il revisore dei conti è stato Achille Severgnini (già consigliere della Magiste International), l'amministratore è Marco Sterzi; il capitale sociale è costituito da 16.000 azioni, tutte della fiduciaria milanese SER-FID spa, salvo una di Sterzi.
È comparso nelle cronache Gennaro Mockbel; la sorella Lucia nel 1978 abitò in Via Gradoli 96 in un appartamento contiguo a quello delle BR e datole in comodato da una società del Sisde. La ragazza era informatrice del commissario Elio Cioppa, iscritto alla P2.
Le domande
1. Guido Severgnini, fondatore dello studio commercialista, aveva quale collega Michele Sindona?
2. Quale rapporto intercorre tra Achille ed Ernesto Severgnini?
3. Per conto di chi la SER-FID spa controlla l'Esquiline s.a.?
4. È vero che Catracchia fu difeso da Antonio Juvara, massone iscritto alla Loggia "Trionfo Ligure" aderente al Grande Oriente d'Italia, e che questi ottenne la restituzione dei documenti sequestrati e la repentina archiviazione del procedimento giudiziario?
5. È vero che Lucia Mockbel è sposata con Giancarlo Scarozza, figlio di Maria Antonietta Finocchi, e che è parente di Michele Finocchi, ex capo di gabinetto del Sisde, indagato per l'omicidio Alberica Filo Della Torre?
6. L'Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna ha ancora interessi nella via?