C'è voluto un anno di lavoro assieme a Paolo Cucchiarelli per ricollocare nello spazio-tempo corretto ciò che accadde in via Caetani la mattina del 9 maggio '78, dopo che le BR abbandonarono la R4 con a bordo il cadavere dell'On. Moro.
Tante interviste, tanti riscontri, tanti focus su documenti di archivio che alla luce dei nuovi riscontri, non quadravano affatto. Di materiale di lavoro ne abbiamo raccolto tanto e il risultato è stato la costruzione di un interessante dossier che rimette insieme alcun elementi di un mosaico che appare più chiaro.
Non è vero che lo Stato seppe attraverso la telefonata al prof. Tritto, ma era al corrente di tutto e si recò sul posto molte ore prima della ricostruzione giudiziaria.
La domanda è: perchè?
Se il 18 aprile si ebbe una gran fretta nell'annunciare al mondo l'avvenuta esecuzione di Aldo Moro, come mai il 9 maggio calò un sipario di omertà che fermò lo spazio-tempo in via Caetani?
Forse quella mattina lo Stato si attendeva una soluzione diversa ma qualcosa andò storto e fu necessario del tempo per capire e riordinare i pezzi del puzzle per ricostruire un quadro politicamente non destabilizzante?
O forse era necessario assicurarsi il silenzio di qualcuno che sarebbe stato poi ampiamente ricompensato in futuro per evitare una débâcle politica?
Dare risposta a queste domande non è compito nostro, ovviamente. Ma un'osservazione va fatta, anzi, è d'obbligo.
Se le cose stavano come effettivamente ci è stato fatto credere e cioè che ci fu un "muro contro muro" e le uniche aperture si erano rivelate l'inziativa del PSI e il presunto intervento di Fanfani all Direzione della DC, la scoperta del cadavere non sarebbe stata affatto un problema. Dal punto di vista politico sarebbe stato il perfetto alibi per millantare una piccola concessione che, però, non sarebbe stata raccolta dai brigatisti.
E invece no. Ci fu la necessità di sequestrare il cadavere di Aldo Moro per avere il tempo di mettere a posto qualcosa che non aveva funzionato, un inghippo che mandò all'aria un'operazione che era pronta a scattare (un blitz per la liberazione di Moro? Lo scambio dietro una contropartita che, a quel punto, andava fermata?).
Ripartiamo da qui. E chi ne ha la possibilità, ragioni a ritroso. Come disse Moro "le cose saranno chiare. Saranno chiare presto"
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Un regalo aggiuntivo: la
telefonata con l'On. Claudio Signorile del 4 maggio 2013 nella quale si parla proprio di quella mattina del 9 maggio e della sua visita al Ministro Cossiga. Il colloquio è avvenuto durante la presentazione del libro "La zona franca" di Alessandro Forlani del quale e con il quale abbiamo avuto già avuto modo di parlare
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