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1) Il caso Moro è uno
degli avvenimenti che più hanno segnato la storia contemporanea del nostro paese.
Centinaia di libri ma solo 3 film. Tra questi solo il suo ha cercato di
raccogliere e presentare in maniera organica e senza preconcetti la vicenda. Perchè una così poca produzione artistica destinata al grande pubblico?
Non credo che tre film sullo stesso argomento siano pochi. Se poi si aggiunge un
misterioso filmato (una fiction in diversi capitoli) girato dal regista Aurelio
Grimaldi in Inghilterra (non ancora uscito e forse destinato all'oblio) nonchè
un programma tv in preparazione per Mediaset (sempre fiction), direi che
l'argomento ha avuto molta attenzione dai massmedia. L'ultima fiction di
Mediaset, chiaramente schierata a confondere le acque, ha già provocato una
reazione negativa della figlia di Moro, Maria Fida.
Se poi si aggiungono le puntate di PORTA A PORTA (Rai Uno) e dell'INFEDELE (La
7), tempestivamente dedicate a BUONGIORNO NOTTE, di netta approvazione del film
di Bellocchio, seguite da almeno due tre milioni di spettatori, mi pare che al
tema Moro cinema e tv abbiano dato grande spazio.
Se mai, la maggioranza di questo spazio è stata dedicata a chi sosteneva e
sostiene la tesi anticomplotto, visto che soltanto il mio CASO MORO e PIAZZA
DELLE CINQUE LUNE di Martinelli sono favorevoli ad una ipotesi che con disprezzo
viene definita dietrologica (non conosco la posizione di Grimaldi). Sono
convinto che l'opera di Martinelli non debba essere liquidata come disorganica e
preconcetta: è un film viziato da un eccesso di spettacolarità e invenzione,
basandosi però su una griglia storica assolutamente veritiera e rispettabile.
Concludendo, non si deve lamentare la mancanza di attenzione dei mass media
all'argomento, ma la netta prevalenza data agli "innocentisti", a coloro che
chiamano fuori dalla vicenda i poteri politici e forti, che invece sono i reali
mandanti del delitto. Prevalenza che del resto risulta schiacciante anche nel
campo editoriale (attenzione, però i libri sull'assassinio di Moro non superano
la ventina).
2) Le conoscenze odierne sulla vicenda sono sicuramente
superiori rispetto al 1986. Fare un film oggi sul caso Moro sarebbe più semplice
o più difficile?
L'accoglienza entusiastica del film di Bellocchio, anche da parte della sinistra
(che ovviamente ha commesso i suoi errori storici e si porta dentro pesanti
complessi di colpa) dimostra chiaramente che tutti i poteri hanno archiviato il
caso. Moro è stato ucciso SOLO dalle Brigate Rosse, punto e basta. Oggi fare un
film veritiero sul caso Moro non sarebbe nè più facile nè più difficile, sarebbe
impossibile.
3) Dal suo film e dal suo libro (che riassume i
risultati della sua inchiesta) emerge chiaramente un ruolo determinante della
P2, non in termini di "eterodirezione" ma di influenza esterna diretta ad
intervenire sui gangli del potere. Quale è stato il ruolo della P2, secondo lei?
Le ultime indagini e le ultime notizie uscite dal segreto indicano nel servizio
di intelligence chiamato ANELLO il responsabile della morte di Moro.
Naturalmente l'ANELL0 era parallelo alla P2, il cui ruolo - nel vero e proprio
golpe che è l'assassinio di Moro - svolge un ruolo attivo e determinante
(come penso di aver dimostrato nel mio volume). Quello che però in quella sede
non ho detto con chiarezza è che sia all'ANELLO che alla P2 faceva capo Giulio
Andreotti.
4) Perchè non è stato mai possibile appurarlo fino in
fondo?
Perchè Andreotti è un intoccabile. E' la sintesi del potere e dei misteri delle
Prima Repubblica. C'è come un patto di ferro tra le forze politiche ed
economiche che sancisce l'insondabilità di questi misteri. Del resto i poteri
che hanno deciso la morte di Moro non hanno mai avuto interruzione dal
dopoguerra ad oggi. Gli armadi a chiusura stagna che tengono ben serrati gli
scheletri sono nascosti nelle profondità del Palazzo.
5) Al momento dell'agguato di via Fani un testimone
chiave ha assistito alla scena da pochi metri. Nel suo libro racconta di come
Alessandro Marini, invece, fu più volte minacciato e costretto a cambiare la
propria versione. Perchè? Cosa aveva visto e chi non aveva interesse che potesse
emergere?
Marini aveva riconosciuto, facendone nome e cognome, un brigatista. Che non era
delle BR. La mia ipotesi è che fosse un infiltrato dei servizi segreti.
6) Chi ha pagato nell'affaire Moro? E chi non ha pagato
per niente?
Hanno pagato Moro e la sua famiglia. Ha pagato il PCI che è stato emarginato per
sempre fino alla sua decomposizione automatica. Non hanno pagato per niente
Andreotti , Cossiga e Gelli.
7) Nel 2005 ha realizzato un film dedicato a Guido
Rossa per celebrare il centenario della CGIL, film che sta trovando molte
difficoltà nella distribuzione. A distanza di 20 anni cosa è cambiato nel suo
modo di vedere e pensare a quegli anni.
E' cambiato il mio giudizio su Berlinguer, che a torto pensavo avesse subito
l'intimidazione piduista e dei servizi USA. Invece, anche per merito di Rossa,
militante sindacale di una lungimiranza straordinaria, oggi sono un convinto
berlingueriano. La sua campagna per un'affermazione della morale nell'azione
politica è ancor oggi di un'attualità sconcertante. Ed ho molti motivi per
credere che la sua "scomodità" (soprattutto nei confronti di Craxi) gli sia
costata la vita.
8) Brigate Rosse vecchie e nuove. Un tema, purtroppo,
di attualità Secondo lei c'è un ritorno dei malesseri sociali che furono alla
base di certe scelte oppure si tratta solo di gruppi isolati e fuori dalla
storia che prestano il fianco a strumentalizzazioni di ogni genere?
No, le nuove BR sono come le pustole piene di pus che compaiono sulla pelle del
viso a causa di una malattia interna che non trova altro modo per manifestarsi.
Diceva Citati su LA REPUBBLICA che la nostra è una società dominata da
asfissianti burocrati. E' così ed è socialmente letale.
9) In fin dei conti, secondo lei, Moro avrebbe potuto
essere salvato?
Penso che Moro vivo sarebbe stato un pericolo per il riassestamento dei poteri
piduisti, quelli che poi hanno portato al regime Berlusconi. Un rischio troppo
grande che non doveva essere corso. Moro doveva morire in ogni caso. Giustamente
sua moglie ha dichiarato in un processo: "Mio marito era una pietra da
inciampo".
10) Quale può essere il ruolo di chi, a vario titolo e
livello, si occupa di non far cadere nel dimenticatoio ciò che è successo?
Non si tratta solo di difendere la memoria del
passato, ma di affermare anche i valori della democrazia che purtroppo in Italia
non hanno mai prevalso. Invito tutti a leggere il bel libro di Gustavo
Zagrebelsky IMPARARE LA DEMOCRAZIA e a trarne indicazioni operative.
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