Dura contestazione in
piazza Duomo al discorso del sindaco. Slogan anche contro Diliberto e la pm
Boccassini
La manifestazione a
Milano per la commemorazione del 25 aprile
Fischi alla Moratti e slogan contro Bertinotti
MILANO - La manifestazione del 25
aprile a Milano è finita con un netta spaccatura. Parte di piazza Duomo ha
infatti contestato duramente Letizia Moratti: l'intervento del sindaco di Milano
dal palco è stato a tratti sovrastato dai fischi e dai cori della folla che,
assiepata sulle transenne, ha gridato: «Fascista, vergogna». Il nucleo della
contestazione è venuto proprio dalle prime file di chi ha assistito ai comizi
finali in piazza Duomo, mentre sventolavano cartelloni a supporto di Emergency e
bandiere rosse. Ben poco del discorso istituzionale del sindaco è risultato
intellegibile, anche se la Moratti, nonostante i fischi , ha proseguito a
leggere il discorso a voce alta e l'ha concluso dicendo «Viva Milano libera,
viva la Resistenza». Il sindaco, anche se in mezzo ai fischi, è stata comunque
più volte applaudita da una parte della piazza quando ha parlato dei valori
della Resistenza e della riconciliazione.
CONTESTAZIONI ANCHE A BERTINOTTI E DILIBERTO
- Slogan durante il corteo anche contro il presidente della
Camera Fausto Bertinotti e il segretario del Pdci Oliviero Diliberto sono stati
scanditi dai giovani del centro sociale Gramigna di Padova e militanti dell'area
radicale antagonista al corteo della liberazione di Milano. Gli autonomi hanno
urlato «Bertinotti e Diliberto servi dei padroni prima scendete in piazza e poi
firmate le missioni». I ragazzi hanno alternato slogan rivoluzionari sul potere
operaio e contro il capitalismo. Non ci sono stati per ora momenti di tensione
anche se qualche parolaccia è volata fra gli autonomi e alcuni partecipanti al
corteo. Nel mirino anche il pm di Milano Bocassini: «Boccassini non lo
dimenticare, la lotta di classe non si può fermare».
TENSIONE TRA RIFONDAZIONE
E CENTRI SOCIALI - Ci sono stati momenti di tensione tra i militanti del
centro sociale il Cantiere e il servizio d'ordine di Rifondazione comunista. Gli
autonomi hanno accusato gli aderenti al Prc di volerli bloccare per impedire «la
protesta nei confronti di Fausto Bertinotti». Questi ultimi negano l'addebito e
affermano di essere stati spinti dal gruppo dei centri sociali.
STRISCIONE DI SOLIDARIETA' AI BR -
«Libertà per i compagni. Dai vostri compagni di lotta». Lo striscione di
solidarietà che era stato portato dal Centro sociale Gramigna alla
manifestazione di Vicenza contro la base Usa, è stato portato anche al corteo
del 25 Aprile di Milano. E' stato appeso a un palazzo di corso Venezia e vicino
alcune persone hanno steso altri striscioni con la scritta «spezziamo
l'isolamento, costruiamo la solidarietà. Associazione Solidarietà parenti e
amici. Un altro ha scritto «1.200 morti sul lavoro: chi sono i terroristi?». Lo
striscione è stato prima tolto e poi rimesso sul palazzo in corso Venezia. E'
comparsa anche una scritta sui muri di uno stabile che chiede la liberazione
delle 12 persone arrestate il 12 febbraio scorso con l'accusa di fare parte
delle cosiddette nuove Brigate Rosse.
LE CELEBRAZIONI - Le celebrazioni in
memoria dei caduti sono iniziate alle 9 al Monumento della Guardia di Finanza in
piazza Tricolore e poi sono proseguite a Palazzo Isimbardi e Palazzo Marino,
sedi della Provincia e del Comune, alla Loggia dei Mercanti, al Sacrario in
piazza Sant'Ambrogio, in largo Caduti Milanesi per la Patria e al Campo Giuriati.
Quindi è stata la volta di piazzale Loreto e del Famedio del Cimitero
Monumentale per deporre una corona sulla tomba di Aldo Aniasi, l'ex
sindaco-partigiano della città. In piazzale Loreto, dove spesso negli anni
passati si sono verificati disordini provocati da esponenti dell'estrema destra,
oggi tutto si è svolto senza incidenti.
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