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Giovani di destra assaltano la sede Rai
Era passata da poco la mezzanotte, in via Teulada, storica sede della Rai,
quando un assonnato vigilantes s'è trovato di fronte una trentina di giovanotti
ululanti che pretendevano d'entrare «per parlare con Federica Sciarelli».
Nemmeno il tempo di alzare il telefono e chiamare la polizia, che il gruppo era
già dentro il cortile. Hanno saltato i tornelli e si sono imbucati nella
palazzina dove ci sono gli studi di produzione tv.
Erano i militanti di CasaPound, il movimento di ultradestra che è stato
protagonista degli scontri di piazza Navona dei giorni scorsi. Era successo
infatti che la conduttrice di «Chi l'ha visto?» aveva fatto vedere un filmato
appunto su quegli scontri. Tanto è bastato a scatenare le ire dei diretti
interessati che si sono catapultati alla Rai. Per fortuna, però, era tardi e non
c'era più nessuno. Così l'irruzione si è ridotta a una corsa affannosa per i
corridoi vuoti. Il tutto, peraltro, regolarmente filmato con una videocamera e
già visibile su Internet.
Le immagini dello scandalo, quelle che hanno fatto tanto arrabbiare i
militanti di CasaPound, non erano dedicate agli scontri finali di piazza Navona,
quelli dei bastoni tricolori e del lancio delle sedie, ma a una fase precedente,
quando i giovanotti del Blocco studentesco si sono fatti largo tra i liceali a
suon di cinghiate. E diceva, la Sciarelli: «Sono immagini, devo dire, brutte...
vediamole insieme al ralenti. Ci sono dei giovanissimi, li vedete in basso,
sicuramente non degli universitari, forse dei liceali, e poi ci sono delle
persone, li vedete, che a calci, a pugni, a scudisciate si fanno largo... Questo
è accaduto prima di quello che avete visto voi durante i telegiornali...
Guardate tra l'altro la faccia sgomenta e preoccupata dei ragazzi».
Il giorno dopo, la Rai è sotto choc. Il presidente Petruccioli ha parlato a
lungo con il ministro dell'Interno, Bobo Maroni. Il direttore di Raitre, Paolo
Ruffini, s'è consultato con il capo della polizia. E' stata presentata regolare
denuncia. Fa scalpore che sia così facile saltare ogni controllo. E poi non si
discute della carica intimidatoria dell'irruzione. Tanto più che in mattinata
sono arrivate almeno quattro telefonate anonime, apparentemente a nome di Forza
Nuova, altro gruppo di ultradestra (ma loro smentiscono), che si lanciava in
oscure minacce.
Loro, i giornalisti di «Chi l'ha visto?», sono sgomenti: «Qui c'è gente che
lavora. Il nostro è stato un intento di documentazione». La Sciarelli precisa:
«Non ho affatto invitato il pubblico a individuare nessuno. Nessuna violazione
della privacy. Ho solo concluso con le parole di Enzo Letizia, di un sindacato
di polizia: "Ma come mai gli ultrà di estrema destra non sono stati attenzionati
come quelli di sinistra"?».
L'organizzatore del raid ora la butta sul goliardico-futurista. Si chiama
Gianluca Iannone e alle scorse elezioni era in lista con Storace. Dice:
«Volevamo parlare a caldo con la redazione. Non si rendono conto della
responsabilità morale di sbattere in tv le nostre facce, addirittura alla
moviola, per farci riconoscere meglio. C'è chi ha già perso il lavoro, chi ha
problemi all'università. Qui si cerca il morto. Siamo indignati».
La pensano così anche Alessandra Mussolini («Vergognosa»), Francesco Storace
(«Scandaloso che una trasmissione istighi alla caccia all'uomo nei confronti dei
giovani di destra») e il senatore Domenico Gramazio («Sembrava Lotta Continua»).
Ma sono poche voci. E' unanime la condanna, dal Pd a Idv, a Forza Italia, all'Udc,
alle organizzazioni sindacali.
Francesco Grignetti ("La Stampa", 5 novembre 2008)
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