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Le Farc, le guerriglie e i partiti comunisti. Francesco
Cossiga scrive all`Unità
Lettera all’Unità di Francesco Cossiga
Caro Direttore,
anzitutto ti rinnovo le mie congratulazioni per la tua nomina e i miei auguri
per il tuo nuovo impegno.
Ti scrivo per dirti che non comprendo la meraviglia esternata da molti
giornali, anche di sinistra, per il fatto ora reso noto che il partito di
Rifondazione Comunista ha contribuito politicamente, con somme di denaro e dando
copertura ai suoi agenti in Europa contro la repressione dei servizi
antiterrorismo europeo, alla lotta delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie
Colombiane) contro il governo de La Paz sostenuto, finanziato e armato dagli
Stati Uniti d’America e che ha realizzato in Colombia un regime di democrazia
"militarizzata" e "protetta" e contro cui sono tutti i governi di sinistra:
marxista-leninista, "indigena", radicale e cristiano-sociale dei paesi
latino-americani, da Cuba al Venezuela, dal Brasile al Paraguay, dall’Argentina
all’Ecuador.
Come nel XX secolo tutti i paesi comunisti del sistema degli Stati del
socialismo reale erano solidali anche finanziariamente e con "coperture
clandestine" con i partiti comunisti o loro alleati nei paesi a regime
capitalista, mi sembra naturale che un partito comunista quale è Rifondazione
Comunista sia solidale ed aiuti un movimento rivoluzionario di resistenza, di
ispirazione marxista-leninista quale sono le FARC.
E mi meraviglia che l’Unità, il giornale di Gramsci e Togliatti, e che
dovrebbe per lo meno ispirarsi al loro credo e alla loro azione di
marxisti-leninisti, almeno essendo simpatizzanti con i movimenti rivoluzionari e
di sinistra dell’America Latina e del Terzo Mondo, abbiano dimostrato tanta
solidarietà per la signora Ingrid Betancourt solo perché, essendo candidata alla
presidenza di quel Paese per un partito della così detta "sinistra borghese",
era stata presa in ostaggio dalle FARC alfine di ottenere la liberazione di
alcuni loro militanti combattenti nella resistenza.
La Ingrid Betancourt è stata "liberata" da un commando delle forze attive
della CIA americana ed è stata accolta come un’eroina dal presidente della
Repubblica francese, notoriamente di destra e sostenitore del governo di La Paz.
La cattura di "ostaggi" era attività ordinaria della Resistenza europea contro
il nazifascimo. Quando apprese che quattro operai comunisti dei gruppi d’azione
partigiana, la "resistenza cittadina", di Milano, catturati dalle SS germaniche,
stavano per essere fucilati, la Banda Franchi della medaglia d’oro Edgardo Sogno
sequestrò con un "inganno amoroso" messo in atto da un giovane aristocratico
lombardo che di questa Banda faceva parte, la figlia dell’ambasciatore del Reich
presso la Repubblica sociale italiana, prima console generale germanico a
Milano, e poi anche plenipotenziario del Reich in Italia Rudolph Rahn, e
minacciò di "farne trovare la testa spiccata dal busto rotolante in Piazza del
Duomo" in Milano se non fossero stati liberati e fatti espatriare in Sviscera
gli operai comunisti dei GAP di Milano. E i germanici cedettero!
Che io plauda all’azione dei commandos della CIA, che consideri non eroina,
ma coraggiosa Ingrid Beancourt, che tra le FARC ed il governo filoamericano di
La Paz preferisca quest’ultimo, ma che per mesi l’Unità abbia condotto una
campagna contro le FARC e per la liberazione della Betancourt e che il Partito
Democratico la cui ossatura è costituita da militanti del disciolto Partito
Comunista si accinga ad accoglierla la signora con onori trionfali, proprio non
lo capisco!
Con amicizia
Lettera al Direttore di Francesco Cossiga - L'Unità 01/09/2008
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