La figlia di Aldo Moro: i brigatisti che sanno non parlano
per paura
«Non tutti i brigasti conoscono la verità. E chi sa preferisce tacere. Per
paura. Ma non per loro, per i loro cari». Sono parole pesanti pronunciate dalla
figlia di Aldo Moro, Maria Fida, in un’intervista esclusiva al settimanale Oggi
in edicola mercoledì 6 maggio
La figlia di Moro: chi sa non parla
La figlia dello statista democristiano trovato ucciso il 9 maggio 1978
spiega: «Se non si farà chiarezza a livello collettivo sulle reali
responsabilità della morte di Aldo Moro questo Paese resterà nel fango». Maria
Fida Moro racconta anche che il padre tradì una promessa fatta alla moglie
Eleonora: «Nel ’74, durante le massime minacce, mia madre si era fatta
promettere che avrebbe lasciato la politica attiva. Ricordo che avevano litigato
a morte per questo… Mamma non gli aveva parlato per giorni. E lui non sopportava
il suo silenzio: per questo decise che avrebbe continuato a fare il professore
universitario. E che al massimo avrebbe fatto il presidente della commissione
giustizia della Camera». «Mio padre nel mirino»
La figlia di Moro quindi rigetta l’ipotesi più volte avanzata dai brigasti
secondo la quale fu scelto Moro come obiettivo perché Andreotti godeva di una
protezione più alta:. «È falso. È una menzogna reiterata! Mio padre non è stato
ucciso per sbaglio. Non è stata un caso la sua morte. Ma è stata voluta,
ordinata. Aldo Moro aveva, in Italia e in Europa, una funzione di mediazione, di
scomoda pacificazione. È stato eliminato perché si voleva arrivare a dove siamo
arrivati adesso. A una non politica. A un mondo di soli affari».
Redazione (5 maggio 2015, Il Secolo d'Italia)
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