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Caso Moro, monsignor Mennini: mai entrato nella prigione Br
Don Antonello Mennini assicura di non aver confessato, nel carcere delle Br,
Aldo Moro. Il sacerdote, attuale nunzio apostolico nel Regno Unito, che nei
giorni del rapimento fece avere alla famiglia Moro alcune lettere dello statista
recapitategli dalle Br, ha inoltre sottolineato di non aver fatto avere oggetti
o documenti a Moro, nel «carcere». Tuttavia, ascoltato oggi dalla Commissione
parlamentare d'inchiesta sul caso Moro, il sacerdote ha ricordato che le
circostante e anche i luoghi della confessione sono coperti dal segreto che
neppure il papa può sciogliere. «Sono segreti le circostanze della confessione e
anche i luoghi e questa - ha detto - è una legge divina e non positiva su cui
qualcuno può intervenire».
Mons. Mennini: mai entrato nella prigione Br «Purtroppo non ho avuto la
possibilità» di confessare Aldo Moro nei 55 giorni del seguestro, «nella
coscienza dei miei doveri sacerdotali ne sarei stato molto contento» ha detto
mons. Mennini nel corso di un’audizione davanti alla commissione parlamentare
sull'uccisione dello statista. «In ogni caso - ha fatto notare il sacerdote - se
avessi avuto un'opportunità del genere credete che sarei stato così imbelle, che
sarei andato lì dove tenevano prigioniero Moro senza tentare di fare niente?
Sicuramente mi sarei offerto di prendere il suo posto, anche se non contavo
nulla , avrei tentato di intavolare un discorso, come minimo di ricordare il
tragitto fatto. E poi, diciamo la verità di che cosa doveva confessarsi quel
povero uomo?».
Il nunzio apostolico - che in apertura di audizione aveva tenuto a
sottolineare di essere stato già ascoltato sulla vicenda in sede parlamentare e
giudiziaria per ben sette volte - ha confermato che «di un'eventuale confessione
non avrei potuto dire nulla, né sui contenuti né sulla circostanze temporali e
logistiche, ma non avrei difficoltà alcuna ad ammettere di essere andato nel
covo delle Br. È che non ci sono mai stato».
Le convinzioni di Cossiga Monsignor Mennini nel 1978, anno del rapimento e
dell’uccisione di Moro, era un giovane vice parroco a Roma, allievo e confessore
dello statista Dc. Fu stato ascoltato in tribunale nel 1993, e allora disse di
aver svolto solo un ruolo di «buca delle lettere» per le missive del Presidente
che dovevano essere smistate ai destinatari. Ma Don Antonello Mennini era stato
anche indicato come l'uomo che potrebbe essere entrato più volte nella “prigione
del popolo” e che potrebbe aver detto messa e confessato Aldo Moro, che nelle
sue lettere dalla prigione gli si rivolgeva due volte dicendo che aspettava di
incontrarlo direttamente nella «cella». Secondo Francesco Cossiga, nel 1978
ministro dell'Interno, Don Mennini entrò nel covo Br e lo confessò durante i 55
giorni di prigionia.
Redazione (9 marzo 2015, Il Sole24ore)
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