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Bergoglio fa testimoniare il confessore di Moro: fu ‘ponte’ fra Br e Santa Sede
L'arcivescovo Antonio Mennini è nunzio a Londra: in questi anni si è sempre tenuto lontano dai riflettori e ha sempre scelto di non rilasciare alcuna dichiarazione sul sequestro brigatista. Ora la deposizione, per volontà di Papa Francesco. 'Don Antonello' sarebbe stato vicino a Moro durante gli ultimi giorni di prigionia
L’arcivescovo Antonio Mennini, attuale nunzio apostolico del Regno Unito,
testimonierà sul caso Moro lunedì 9 marzo davanti alla nuova Commissione
d’inchiesta parlamentare. A riportare la notizia, che potrebbe fare luce sui
giorni di prigionia dello statista democristiano rapito dalle Brigate rosse il
16 marzo 1978 e trovato morto il 9 maggio, in via Caetani a Roma, è il Corriere
della Sera. La decisione di far testimoniare Mennini è stata presa da Papa
Francesco che ha scelto di ‘rompere’ le regole dell’immunità diplomatica di cui
godono i nunzi a favore della ricerca della verità. Don Antonello sarebbe stato
vicino a Moro durante il tempo della prigionia e lo avrebbe confessato,
impartendogli l’estrema unzione, prima dell’uccisione da parte delle Br.
“Don Antonello Mennini raggiunse Aldo Moro nel covo delle Brigate Rosse e noi
non lo scoprimmo. Ci scappò don Mennini.”: parole dell’ex Capo dello Stato,
Francesco Cossiga. E il ruolo del nunzio, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe
stato proprio quello di ‘ponte’ fra le Br e la Santa Sede, con l’obiettivo di
salvare il prigioniero. A Monsignor Mennini, una volta conclusasi la prigionia
con l’uccisione di Moro, fu assegnata una carriera diplomatica all’estero.
L’Arcivescovo, sempre secondo volontà di Papa Francesco, deporrà a Roma,
nella sede della Commissione, a San Macuto. Il nunzio, che si è sempre tenuto
lontano dai riflettori e non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni sul
sequestro brigatista, è stato contattato da Corriere della Sera ma non ha voluto
commentare. Quali sono le motivazioni che hanno spinto Papa Francesco, dopo
essere stato contattato da Giuseppe Fioroni, presidente della commissione Moro,
a far testimoniare il nunzio? Far luce sul caso, prima di tutto. E poi la
convinzione che chiarire alcune vicende della storia italiana sia necessario per
intraprendere un ‘nuovo corso’ anche in Vaticano. “L’arcivescovo – ha dichiarato
il presidente Fioroni – è l’uomo che più di tutti fu spiritualmente vicino ad
Aldo Moro. Tanti i punti che potrà affrontare. Con Bergoglio, adesso Mennini è
libero di parlare”.
F.Q. (7 marzo 2015, Il Fatto Quotidiano)
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