Sabina Rossa denuncia Pennatagliente, sito filo-Br che offende padre Guido
Presenta un libro a Firenze. "Il terrorismo esperienza sconfitta". "Il
perdono è una cosa privata, andarlo a chiedere è una offesa. I morti chi li ha
fatti se li porta dentro"
GENOVA - Guido Rossa? “Non c’è alcun dubbio che per i brigatisti si trattasse
di un ‘infame informatore’”: dopo questa frase, contenuta in un post dagli
stessi toni, Sabina Rossa ha denunciato “Pennatagliente”, blog “per il
marxismo-leninismo-maoismo” che ha, come spiega il Secolo XIX, “legittimato”
l’esecuzione del padre, il sindacalista della Cgil Guido Rossa, da parte delle
Brigate Rosse.
Nel 1978 Rossa, operaio delle acciaierie di Cornigliano, segnalò un operaio
brigatista nell’Italsider di Genova. Per questo venne freddato, il 24 gennaio
del 1979, dalla colonna genovese delle Br.
L’autore del blog Pennatagliente il 14 febbraio ha scritto un post a
proposito di una possibile candidatura di Sabina Rossa alle elezioni regionali
in Liguria, e così l’ha definita:
“Chi sia costei, i cittadini della regione – e soprattutto i genovesi – lo
sanno molto bene: suo padre è quel tale Guido, dipendente dell’Italsider, che
venne giustiziato il 24 gennaio 1979 dai compagni della colonna locale delle
Brigate Rosse.
La prosopopea di cui si sciacqua(va)no la bocca quei ‘signori’ che
albergavano nel partito revisionista lo hanno fatto passare per un eroe – come
peraltro è successo per il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, autore del
massacro di via Fracchia, dove venne sterminata (…) la colonna genovese delle
Brigate Rosse la notte del 28 marzo 1980, in risposta a questo atto di
‘giustizia proletaria’ – ma non c’è alcun dubbio che per i brigatisti si
trattasse di un ‘infame informatore’, che aveva denunciato i compagni che
volantinavano all’interno della fabbrica”.
Dopo questo post, Sabina Rossa ha chiesto un colloquio riservato con il
procuratore capo Michele Di Lecce e ha presentato una denuncia alla Digos.
Redazione (25 febbraio 2015, Blitz Quotidiano)
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