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Caso Moro: la scientifica torna in via Fani per dei rilievi laser
Si continua a indagare sull'uccisione del leader Dc nel 1978. Fu rapito il 16 marzo e ucciso il 9 maggio successivo da alcuni terroristi delle Brigate Rosse
La scientifica torna in via Fani, sul luogo del sequestro di Aldo Moro, per
dei rilievi con la tecnologia del laser. Lo ha disposto la commissione
parlamentare, la terza sul caso.
Si continua, infatti, ancora a indagare sull'uccisione del leader Dc avvenuto
nel 1978. Fu rapito il 16 marzo e ucciso il 9 maggio successivo da alcuni
terroristi delle Brigate Rosse. Ad annunciare i rilievi era stato il vice
presidente della commissione Grassi spiegando: "Si è scelto di cercare la verità
dei fatti attraverso i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione e lungo
questa via siamo certi che scopriremo novità rilevanti".
La commissione ha anche in programma il 24 febbraio l'audizione dei
procuratori Giovanni Salvi e Franco Ionta. La commissione, approvata a maggio
2014, è composta da 60 membri (30 deputati e 30 senatori) ed ha il compito di
accertare sia nuovi elementi che possono integrare le conoscenze acquisite dalle
precedenti Commissioni parlamentari di inchiesta sulla strage di Via Fani, sul
sequestro e sull'assassinio di Aldo Moro, sia eventuali responsabilità su tali
fatti riconducibili ad apparati, strutture e organizzazioni comunque denominati
che potrebbero essere emerse di recente. Sul caso continuano anche le indagini
della procura.
A novembre il pg di Roma Luigi Ciampoli ha chiesto al procuratore della
Repubblica di Roma di procedere nei confronti del consulente Steve Pieczenik "in
ordine al reato di concorso nell'omicidio" del leader della Dc. "Sono emersi
indizi gravi circa un suo concorso nell'omicidio, fatto apparire, per atti
concludenti, integranti ipotesi di istigazione, lo sbocco necessario e
ineludibile, per le BR, dell'operazione militare attuata in via Fani, il 16
marzo 1978, ovvero, comunque, di rafforzamento del proposito criminoso, se già
maturato dalle stesse BR" spiega Ciampoli.
Redazione (22 febbraio 2015, Rai News)
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