vuoto a perdere

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ISBN 9788867559756
Ultima versione
1.0 del 22/05/2013
Tipologia: Novità

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Maria Fida Moro: «Ridicolo istituire una commissione e non nominarne i componenti»
20/09/2014 - Lettera35.it - Redazione  
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Maria Fida Moro: «Ridicolo istituire una commissione e non nominarne i componenti»
«La verità serve al paese, tutte le stragi impunite sono collegate al delitto Moro. Il "delitto di abbandono" pesa sugli italiani, quelli consapevoli e quelli troppo giovani per ricordare»

«Sarebbe ridicolo, se non fosse tragico, che nel nostro paese i gruppi parlamentari votino quasi alla unanimità la costituzione di una nuova commissione d’inchiesta sul caso Moro e poi tutto venga ibernato, perché da alcuni gruppi non sono stati nominati i propri componenti». E’ quanto dichiara, in merito al mancato avvio dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Moro, la figlia dello statista democristiano, Maria Fida.

«La verità, che è lontanissima, non serve ad Aldo Moro (in salvo nell’eternità) – ha aggiunto Maria Fida Moro – e neppure a chi ha assistito alla massima tragedia italiana dal dopoguerra. Serve, al contrario, ai ragazzi e alle ragazze del futuro che non vivranno mai in un paese normale se non verrà – almeno parzialmente – chiarita questa terribile vicenda. Il “delitto di abbandono” pesa sugli italiani, quelli consapevoli e quelli troppo giovani per ricordare. Ma, senza sincera ricerca della verità, non ci si può affrancare da un passato che rende il futuro incerto e spaventoso».

«Non è in funzione di Aldo Moro – prosegue la figlia del leader democristiano assassinato dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978 – è in funzione dell’Italia che sembra aver perduto con quell’uomo buono la capacità di lavorare insieme a favore del bene. E non va neppure dimenticato che tutte le stragi impunite sono in modo diretto ed indiretto collegate al delitto Moro. Chiarirlo, quindi, serve a districare un cinquantennio della trama oscura che, con diversi scenari, ha insanguinato ed immobilizzato l’Italia fermandone lo sviluppo alla primavera del ’78. Ma è pur vero che sulla verità e la sua luce poggia ogni bellezza e che essa è presupposto di giustizia e di pace. A noi di scegliere cosa lasciare in eredità alle generazioni future, se prospettive gioiose o dolore tenebroso ed incombente. Ricordando che le nostre scelte saranno giudicate dalla storia».

«Ha ragione Maria Fida Moro: la commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Moro è bloccata perché alcuni gruppi, alla Camera e al Senato, non hanno ancora indicato i loro componenti, un atto indispensabile per il suo insediamento. Questo comportamento non è accettabile, come ho denunciato più volte sollecitando i presidenti delle Camere ad intervenire», ha commentato il vice presidente dei deputati del Pd, Gero Grassi, tra i promotori della Commissione d’inchiesta.

«Le parole di Maria Fida Moro – ha aggiunto l’esponente democratico – sono giustamente molto dure e spero che servano a far riflettere chi oggi sta ostacolando la Commissione. E’ evidente che questo ostruzionismo è molto pericoloso perché colpisce direttamente la serietà dell’iniziativa, delegittimando di fronte all’opinione pubblica le istituzioni che l’hanno promossa. Continuo a girare l’Italia per parlare del caso Moro e dei suoi aspetti non risolti, moltissime persone partecipano ai nostri incontri e aspettano di vedere cosa fa questo parlamento per contribuire almeno in parte a fare luce sul delitto politico che ha cambiato il corso degli eventi italiani. Questo ritardo dei lavori – ha concluso Grassi – delle Camere è perciò intollerabile»

Redazione (20 settembre 2014, Lettera35.it)

 

       

 

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