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Quattro indagati per i funerali dell’ex Br Gallinari
Dopo le polemiche sulla cerimonia del gennaio scorso, la Procura di
Bologna apre un fascicolo per istigazione a delinquere. È stata chiesta la
proroga fino a maggio per la chiusura delle indagini preliminari
Istigazione a delinquere in concorso. È sulla base di questa ipotesi di reato
che Loris Tonino Paroli, Sante Notarnicola, Davide Mattioli e Salvatore
Ricciardi sono indagati per quanto avvenuto al funerale dell’ex brigatista e
carceriere di Aldo Moro, Prospero Gallinari, trovato morto nella sua automobile
lo scorso 14 gennaio all’età di 62 anni in seguito ad un infarto. I funerali di
Gallinari si svolsero a Coviolo il successivo 19 gennaio, non senza forti
polemiche prima e dopo la cerimonia. Non solo perchè al rito funebre furono
presenti molti dei reduci Br degli anni di piombo – tra i quali anche l’ideologo
Renato Curcio – che hanno onorato il loro ex compagno scomparso a pugni alzati,
drappi rossi e cori di Internazionale. Ma anche perchè nelle orazioni
pronunciate in quella occasione, in molti hanno affermato di ravvisarvi una
sorta di apologia al terrorismo, mostrando indignazione per i discorsi di
commemorazione. A prendere le distanze, nei giorni successivi, tra gli altri
furono l’Anpi, l’Arci, il M5S e gli esponenti di centrodestra. Ma, soprattutto,
l’attuale ministro Graziano Delrio e la presidente della Provincia, Sonia Masini,
che hanno lanciato un anatema nei confronti dei «cattivi maestri». Dichiarazioni
queste ultime che provocarono la reazione dell’avvocato Vainer Burani, legale ed
amico di Gallinari, che ribattè punto su punto, minacciando denunce: «Nessuno si
può permettere di affermare che al funerale ci sia stato qualcuno che abbia in
qualche modo inneggiato alle Br, alla lotta armata», disse. Denuncia che ora
invece si scopre esser stata presentata alla Procura di Bologna proprio nei
confronti di coloro che sono stati i protagonisti del giorno di commemorazione
di Gallinari: gli ex brigatisti Salvatore Ricciardi e Sante Notarnicola (oggi
scrittore, il suo nome comparve nell’elenco di 13 prigioneri da liberare in
riscatto per il sequestro Moro), l’ex brigatista reggiano Loris Tonino Paroli e
il giovane reggiano, Davide Mattioli, che durante il funerale ha letto un brano
di un libro di Gallinari, alzando un segnalibro con il simbolo “No Tav” e
pronunciando parole di attivismo e lotta che accesero gli entusiasmi, suscitando
tuttavia anche le maggiori reazioni di indignazione. Su queste quattro persone,
il sostituto procuratore Antonio Gustapane ha chiesto al gip del Tribunale di
Bologna una richiesta di proroga per portare a termine le indagini preliminari.
La denuncia parte da una notizia di reato datata proprio 19 gennaio 2013, di cui
per il momento non si conosce l’autore nè il motivo per cui sia stata presentata
a Bologna (e non Reggio, dove il presunto reato si sarebbe consumato), i cui
termini sarebbero scaduti lo scorso 4 novembre. Di qui la richiesta di proroga
fino al prossimo 3 maggio 2014.
di Evaristo Sparvieri (Gazzetta di Reggio, 29 novembre 2013)
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