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Addio alla vedova di Aldo Moro
Non perdonò mai la Dc. La signora Eleonora si è spenta a 94 anni
La vedova di Aldo Moro, Eleonora Chiavarelli, è morta a Roma. Aveva 94 anni.
A lei il presidente della Democrazia cristiana indirizzò alcune delle 86 lettere
inviate dal carcere delle Brigate rosse. In una scriveva: «Ti abbraccio forte,
Noretta mia, morirei felice se avessi il segno della vostra presenza, sono certo
che esiste, ma come sarebbe bello vederla». Le Brigate rosse non consegnarono
questa lettera che venne ritrovata solo anni dopo che Moro era stato ucciso.
Nessuno conosceva la signora Noretta Moro fino al giorno in cui suo marito
venne sequestrato dai terroristi il 16 marzo 1978. Subito dopo l’agguato che
provocò l’uccisione degli uomini della scorta, balzò in primo piano questa donna
riservata, decisa, che per salvare la vita del marito cominciò a bussare a tutte
le porte, senza mai arrendersi. La sua composta fermezza convinse perfino il
pontefice Paolo VI a compiere un gesto clamoroso. Dal Vaticano il papa scrisse
una lettera toccante «agli uomini delle Brigate rosse». Uno spiraglio di
speranza la signora Moro credette di trovarlo nella posizione del leader
socialista Bettino Craxi, che voleva rompere il fronte della fermezza e
percorrere una via della trattativa. Quando però il 9 maggio del 1978, dopo 55
giorni di prigionia, Aldo Moro fu trovato cadavere in via Caetani, la signora
Moro cominciò a rovesciare tutto il suo livore e il suo astio contro quelli che,
secondo lei, non avevano permesso al marito di tornare vivo.
Ce l’aveva soprattutto con il segretario della Dc Benigno Zaccagnini, che fu
devastato dalla tragedia dell’uomo al quale lui era politicamente legato. «Il
mio sangue— aveva scritto Moro ai capi della Dc — ricadrà su di voi». Durante i
processi alle Brigate rosse, la signora Moro ha ripercorso varie volte la
tragedia di quei giorni raccontando che suo marito aveva a volte percepito
minacce e pericoli per la sua vita. In particolare una volta, dopo un incontro
con il segretario di Stato americano Henry Kissinger, il presidente della
Democrazia cristiana si era sentito male e venne soccorso dal suo medico
personale. Ciò fu dovuto, secondo la vedova, al fatto che Kissinger lo aveva
minacciato, dicendogli in modo molto rude che gli Stati Uniti non gradivano
affatto la sua politica di apertura verso i comunisti. «Provo a ricordare le
esatte parole che mio marito mi riferì— disse la signora Eleonora ai giudici —.
Disse che Kissinger lo aveva ammonito pesantemente: o lei la smette di
corteggiare i comunisti o la pagherà cara».
Questa ricostruzione è stata però sempre smentita dall’ex presidente della
Repubblica Francesco Cossiga e da Giulio Andreotti. Cossiga ha spiegato che
Kissinger era semplicemente stupito dal modo in cui parlava Moro, molto
involuto, e non riusciva a capirlo. Uno dei misteri che ancora avvolgono il caso
Moro è stato prospettato proprio dalla vedova, quando ha raccontato che suo
marito portava sempre con sé 5 borse, mai ritrovate. Chi le ha prese?
Marco Nese (Il Corriere della Sera, 19 luglio 2010)
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