Ultime sul caso Moro.
Rognoni: «Montenevoso, mistero italiano che non esiste»
L'ex ministro dell'Interno: «Nessun complotto sul covo delle Br.
Non ci sono documenti segreti»
Il ritrovamento a distanza di anni di documenti di Aldo Moro nel covo delle
Br di via Montenevoso a Milano? «Un mistero italiano che non esiste».
È tranciante l'ex vicepresidente del Csm ed ex ministro dell'Interno Virginio
Rognoni intervenendo alla presentazione del libro del procuratore aggiunto di
Milano Armando Spataro «Ne valeva la pena» (Laterza) in cui si parla
diffusamente dell'episodio dell'arresto, nell'ottobre del '78, dei componenti
della colonna Walter Alasia, oggetto di polemiche per il ritrovamento, 12 anni
dopo di parte dei documenti dell'interrogatorio del presidente della Dc.
«Perchè abbandonare le ipotesi più semplici, più elementari - ha detto
Rognoni ricordando come i documenti furono scoperti dopo il dissequestro
dell'appartamento dietro un intercapedine dal proprietario nel corso di lavori
di ristrutturazione - per arrovellarsi su ipotesi complottistiche che sono
straordinariamente complicate?». Gli ha fatto eco il pm Ferdinando Enrico
Pomarici, titolare dell'inchiesta che portò agli arresti di via Montenevoso.
«La teoria che ci fossero altri documenti segreti fatti rinvenire
successivamente - ha spiegato - aveva come oggetto un conflitto tutto politico
tra l'onorevole Craxi e l'onorevole Andreotti. Il primo sosteneva una strategia
in base alla quale si doveva trovare un accordo con le Brigate rosse per salvare
la vita all'onorevole Moro. Andreotti, invece, aveva portato avanti il discorso
della non trattativa con le Brigate Rosse. È una balla colossale che quei
documenti fossero stati asportati perchè costituivano un atto di accusa nei
confronti della Democrazia cristiana e poi fatti ritrovare».
«I documenti che furono trovati anni dopo erano infatti solamente una copia
di quelli che furono trovati subito», ha concluso.
di Redazione (Il Giornale, 17 giugno 2010)
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