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Sindaco leghista: via la targa per Impastato
In un paesino del Bergamasco. Il fratello del giovane ucciso dalla
mafia: razzismo. Rita Borsellino: decisione stupida
Quella targa della biblioteca comunale di Ponteranica, provincia di Bergamo,
intestata al siciliano Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nel 1978,
non è mai piaciuta al leghista Cristiano Aldegani. L’aveva ribadito con toni
solenni in campagna elettorale, e adesso che è diventato sindaco ha provveduto:
la targa col nome di Impastato è stata rimossa. Il primo cittadino avrebbe
voluto sostituirla subito, con un’altra dedicata a padre Giancarlo Baggi, un
padre sacramentino morto nel 2000, residente per molti anni nella comunità di
Ponteranica. Ma la prefettura di Bergamo ha negato qualsiasi deroga alla legge
che vieta di dedicare un edificio a una persona scomparsa da meno di dieci anni.
Il sindaco Aldegani non si è arreso, nonostante la dissociazione dei suoi stessi
compagni di giunta, del Pdl. La biblioteca resterà senza targa fino a quando non
potrà essere fatta la nuova intitolazione.
Dice Giovanni Impastato, il fratello di Peppino: «Ho provato fastidio per ciò
che è accaduto. È una cosa indegna, un gesto incivile che offende la dignità
umana. Nella scelta del sindaco di Ponteranica leggo solo razzismo». Da Cinisi,
in provincia di Palermo, dove nacque e operò Peppino Impastato con la sua Radio
Aut che denunciava i rapporti fra mafia e politica, partirà presto un’iniziativa
in direzione Bergamo. «A parole si parla di lotta alla mafia – prosegue Giovani
Impastato - ma da certi fatti come quello di Ponteranica si capisce che la lotta
alla mafia non interessa».
Fra Bergamo e Cinisi, ieri, è stato un lungo botta e risposta. Il sindaco
leghista difende la sua scelta: «Già durante la precedente amministrazione, di
centrosinistra, avevo espresso le mie riserve – dice Aldegani – onore al merito
di chi ha combattuto la mafia, ma ci sembrava giusto intitolare il luogo per
eccellenza della cultura del nostro paese a un personaggio locale di grande
valore spirituale». È una dichiarazione che mette ancora più a disagio gli
alleati Pdl in giunta: «Non c’erano ragioni ideologiche nella scelta della
precedente amministrazione – ribatte il capogruppo in consiglio comunale Luca
Oriani – ma aveva seguito un percorso educativo all’interno delle nostre scuole.
Non condividiamo davvero la scelta e i metodi usati dall’amministrazione
leghista».
Al fianco di Giovanni Impastato ci sono i ragazzi di Libera, poi
l’eurodeputata Rita Borsellino, Pina Picierno, responsabile legalità del Pd,
Massimo Donadi, capogruppo dell’Idv alla Camera e Giovanni Russo Spena, che è
stato relatore in commissione parlamentare antimafia dell’indagine sul caso
Impastato. «Il sindaco Aldegani – dice Russo Spena – non ricorda di certo che
l’indagine dell’antimafia, sul sistema di relazioni che comprendeva mafia,
amministrazioni locali e politica, fu approvata all’unanimità. Evidentemente, il
nome di Impastato dà ancora fastidio a tutti coloro che nei fatti negano la
relazione fra mafia e politica. E in questo governo sono tanti».
Salvo Palazzolo (la Repubblica, 11/09/2009)
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