IL CASO / CELEBRATA IN SAN PELLEGRINO
Una Messa per l'ex brigatista. E ora infuria la polemica
Don Dossetti ha dedicato un ufficio funebre a Fabrizio Pelli, il
br reggiano morto per leucemia 30 anni fa in carcere. Il Pdl: "Faccia la stessa
cosa per Mussolini". Il sacerdote: "Ho pregato anche per le vittime del
terrorismo"
E’ POLEMICA. Polemica dura, durissima, dopo la messa che, domenica
scorsa, alle 10, don Giuseppe Dossetti ha celebrato, nella sua chiesa di San
Pellegrino, in suffragio di Fabrizio Pelli, il brigatista rosso, reggiano, morto
trent’anni fa in carcere, stroncato dalla leucemia.
A criticare questo “ufficio funebre” (che è stato esteso anche alle vittime
delle Brigate Rosse) è il Gotha del centro-destra reggiano. «Adesso – sbotta
l’onorevole Pdl Emerenzio Barbieri – don Dossetti dovrebbe celebrare una Messa
anche per Alessandro Pavolini, ex segretario nazionale del Fascio, e per Benito
Mussolini e Claretta Petacci. Sarebbe un gesto di equità che i reggiani
apprezzerebbero».
PER IL CONSIGLIERE comunale del Pdl Marco Eboli «l’iniziativa di don
Giuseppe Dossetti è assurda, perchè il terrorismo, di qualsiasi colore e
ideologia, ha mietuto parecchie vittime e provocato molto dolore e sangue. Non è
giusto – esclama - ricordare nelle preghiere gli ex terroristi piuttosto che
coloro che, in vita, sono stati bravi padri, madri, figli, cittadini».
Quando gli viene detto che don Dossetti ha agito in piena libertà e
autonomia, Marco Eboli diventa un fiume in piena: «Il suo – afferma – è stato un
protagonismo non richiesto che è diventato una spettacolarizzazione inopportuna.
A un don Giuseppe Dossetti che celebra la Messa per i terroristi preferisco un
don Ranza che la celebra per i carabinieri, in tanti casi uccisi proprio dai
terroristi».
VERSO il parroco di San Pellegrino non è tenero nemmeno il consigliere
regionale azzurro Fabio Filippi: «La pietà – dichiara – è un sentimento che va
esteso a tutti e che non deve essere usato a senso unico, tanto più che la
stessa missione della Chiesa è universale. Nel 2003 chiesi ufficialmente alla
Curia reggiana di dire una Messa, a pagamento, in una chiesa di Reggio
importante (il Duomo oppure la Ghiara o la basilica di San Prospero) per i
soldati cattolici americani morti in Iraq durante la Guerra del Golfo. Precisai
che avrebbe potuto celebrarla anche l’ultimo dei parroci nostrani. Ho aspettato
per mesi una risposta che deve ancora arrivare».
ED ECCO, in mezzo a tanto clamore, la “verità” di don Giuseppe
Dossetti su questa contestatissima funzione religiosa: «La Messa – spiega – non
mi è stata chiesta dai familiari di Pelli né da nessun altro. Ho semplicemente
visto il manifesto ‘In memoria di Fabrizio Pelli’ che la famiglia ha fatto
affiggere in varie parti della città e anche nella bacheca del nostro oratorio e
così ho deciso di pregare per lui e per le vittime del terrorismo. Mi è sembrata
una cosa giusta e l’ho fatta con una celebrazione d’orario».
«Tra l’altro – prosegue don Dossetti – quella Messa non ha suscitato reazioni
di alcun tipo né in parrocchia né tra coloro che mi sono vicini o lavorano con
me». Nel foglietto che il parroco di San Pellegrino ha attaccato nella bacheca
dell’oratorio per annunciare l’assai controversa funzione domenicale, si
leggeva: “Non si lotta per una società più giusta assassinando degli innocenti.
E’ giusto, tuttavia, chiedere e dare misericordia”. Quel che pare certo,
parlando con lui, è che non avrebbe mai pensato di entrare nell’occhio del
ciclone. Forse, adesso, sta ripensando alle parole del don Lorenzo Milani delle
“Esperienze pastorali”: «Dove è scritto che il prete debba farsi voler bene? A
Gesù o non è riuscito o non è importato».
Athos Nobili (Il Resto del Carlino 13 agosto 2009)
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IL MINISTRO ROTONDI "E' sbagliato contestare don Dossetti"
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