Non sono d'accordo con quanto dice Satta.
Il suo è chiaramente un libro a tema. La
qualità del libro deriva dal fatto che l'autore è uno dei pochi che hanno
scritto sul caso Moro che ha potuto consultare le carte della commissione
stragi. Cosa che credo neanche i consulenti della commissione stragi, che pure
hanno scritto diversi libri, hanno potuto fare, se non altro per la quantità di
tempo che richiede la lettura e lo studio di tutti i documenti.
Ricordiamoci in primo luogo che chi volesse
verificare le sue tesi non può farlo, perché l'archivio tuttora non è aperto al
pubblico, e inoltre che Satta era pagato dal Senato per fare tutt'altro lavoro.
Ha invece comodamente potuto trascorrere giornate intere per dedicarsi ai suoi
due libri: tutto a spese del Senato e dei contribuenti. Per quanto riguarda il
merito è facile scrivere un libro a tesi preordinata dal momento che la
documentazione che si può citare è sterminata e le testimonianze sono le più
contrastanti, basta adottare quelle che sostengono la propria visione scartando
tutto quanto non è in linea con il ragionamento. Questo sia in un senso che in
un altro. Solo quando tutti potranno accedere alle carte delle stragi tutti
saranno in grado di valutare il lavoro di Satta.
Mi meraviglia che tanti professori si siano
affrettati a dichiararne la serietà. Lo hanno fatto sulla fiducia. La sua teoria
che non esistono misteri è semplicemente ridicola.
A Satta chiederei per esempio se il suo libro
presuppone anche la conoscenza e la consultazione delle carte riservate e
segrete della Commissione stragi.
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