Eccoci di nuovo sulla vicenda Sofri. :: Speciale Sofri-Pinelli:: L’annuncio dell’uscita del libro “ La notte che Pinelli” ha scatenato le solite polemiche. Il record, stavolta, è che il libro non è neanche in libreria! E infatti tutti si sono precipitati ad individuare, nelle poche parole in anteprima, un “mea culpa” di Sofri che riconosceva la responsabilità morale nell’omicidio Calabresi ed una richiesta di perdono da parte dell’ex leader di Lotta Continua. Addirittura il giudice D’Ambrosio si sarebbe sbilanciato nel dare il significato alle parole di Sofri: testimonierebbero la bontà della sua inchiesta! Salvo che poi Sofri, su L’Unità di oggi definisce “implausibili” le conclusioni dell’ex Procuratore capo di Milano ora Senatore del PD. Qualche mese fa (a settembre) definii “prove tecniche di dialogo” i batti e ribatti che seguirono il commento di Sofri alle parole di Mario Calabresi (figlio del commissario). Adesso si torna a parlare di Piazza Fontana, Pinelli e Calabresi e tutti sembrano volersi affannare nel trovare uno spiraglio per ratificare la storia che la strage fu fatta da “ignoti”, che Pinelli si suicidò perché in qualche modo corresponsabile e che il Commissario Calabresi fu ucciso a seguito di una diffamante e delirante campagna portata avanti dalle organizzazioni di estrema sinistra e dei loro capi che andrebbero riconosciuti come mandanti dell’omicidio. Sarà un caso che da pochi mesi a questa parte prima Sofri insorge, poi Lucarelli inizia a parlare di segreti di Piazza Fontana e adesso Sofri pubblica il suo libro sulla vicenda Piazza Fontana/Pinelli? Il mio suggerimento, a chi ha qualcosa da dire di questi tempi, è di andare cauti. Il rischio di dover delle scuse è direttamente proporzionale alla propria sicurezza dei colpevoli.
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