Quattro indagati per terrorismo ai funerali di Gallinari
Non sono passati neanche due giorni, che si ripresenta il problema: a scanso di equivoci, meglio una punizione esemplare di un qualcosa che non esiste piuttosto che non cogliere l'occasione di un ulteriore riduzione di spazi di manifestazione.
Una ammucchiata di "reduci", piuttosto anzianotti e in molti casi malmessi, si stringono attorno al feretro di Prospero Gallinari, un compagno esemplare che ha saputo essere solidale con tutti loro, senza speculare nè permettere speculazioni sulla storia collettiva. E il saluto all'ex compagno non poteva che essere accompagnato da simbolismi ben precisi: pugni chiusi e canti di lotta intonati in maniera molto approssimativa ma assolutamente spontanea. Il tutto con grande umanità e affetto verso un compagno di tante battaglie che se ne è andato. Con spontaneità.
Il tutto, è bene sottolinearlo, accompagnato dal massimo ordine, nessun tafferuglio, tutti in fila con compostezza per salutare e ricordare Gallinari.
Poichè la Procura di competenza è quella di Bologna (cui la Procura di Reggio Emilia ha girato la segnalazione ricevuta dalla DIGOS) l'ipotesi di reato è comunque qualcosa di legato al terrorismo.
Francamente mi sembra eccessivo, considerando il luogo e le persone, considerando che tre dei quattro indagati sono Loris Tonino Paroli, Salvatore Ricciardi e Sante Notarnicola che messi insieme sfiorano i 200 anni di età.
A studiarla bene la storia delle BR, non solo quella giudiziaria ma proprio quella politica, queste manifestazioni troverebbero spazio in foto da associazione di reduci ("a macchiare di ricordi un muro") piuttosto che sottrarre prezioso tempo a Procure già stracariche di lavoro serio.
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