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Morucci e gli "altri" Sul blog di Claudio Sabelli Fioretti si è scatenata una polemica tra Morucci e i lettori sul tema: hanno diritto i terroristi a parlare, scrivere e dire la loro? Morucci è arrivato a mettere sullo stesso piano la Chiesa e le Br (entrambi hanno usato la violenza a fin di bene). Abbiamo tratto una parte del ping pong. (www.sabellifioretti.it) PATRIE GALERE Caro Claudio, nonostante le tue giacobine frequentazioni, dubito assai che
anche tu possa cadere vittima della sindrome forcaiolesca che vorrebbe risolvere
con la galera i guai della nostra zoppicante democrazia. Ma, considerata
l'insistenza di chi finge di non aver capito che l'illegalità è l'odierna e
futura cifra di sopravvivenza della politica, degli affari e di tutta la
baracca, potresti rinfrancarti maggiormente nel tuo spirito tollerante, ma non
per questo meno salace, ripassando nel mio ultimo libro, "Patrie galere", quanto
sai di carceri. Risponde Claudio Sabelli Fioretti - Caro Valerio, hai quasi ragione. Io rimango abbastanza convinto che con la galera non si risolvono i guai della democrazia però non si può nemmeno differenziare quelli che ci possono andare e quelli che invece no. Se ci va il tossico (meglio, finché ci va il tossico) ci deve andare anche Previti. Non si parte come sembreresti sostenere tu, da politici corrotti per finire ai rom. E' il contrario. PATRIE GALERE/2 Dovresti chiarirmi cosa è 'il contrario'. Io dico che a voler mandare in
galera Previti & Co., tanto per riprendere il tuo esempio, si ottiene che loro
comunque non ci vanno, mentre la galera, così tanto evocata, rimane appannaggio
di tutti i poveri cristi (oltre il 30% tossici e un altro 30% extracomunitari.
Al 54% tra i 18 e i 35 anni. Tra le donne il 70% erano disoccupate o in cerca di
occupazione, e tra le disoccupate un altro 70% per cento erano operaie. Ripeto 'operaie'.
Operai: razza in via di estinzione anche tramite la galera. Risponde CSF - Sulle misure alternative al carcere sono assolutamente d'accordo. CONSAPEVOLE DEL MIO FARDELLO Nel mio intimo potrei anche condividere, consapevole del mio fardello,
l'invito al silenzio, ma rimango perplesso quando si tracciano demarcazioni
morali 'ad personam'. Gli ex-brigatisti avrebbero comunque il diritto di parola,
ma sarebbe opportuno che si stessero zitti. Incarnano forse il 'male assoluto',
da dovere essere reietti sulla Terra? Dal dopoguerra è stato così per i
neo-fascisti e per avere di nuovo diritto di parola hanno dovuto, oltre misura,
abiurare. IL PUZZOLENTE ODORE DELLA POLVERE DA SPARO Della carcerazione fatta subire a Moro, e dell'effetto straniante nel
ritrovarmi dalla parte dei carcerieri, ho scritto in un mio libro del 2004. Qui
lo spazio è poco. Quanto al 'puzzolente odore della polvere da sparo' non so se
un blog debba essere necessariamente luogo di approssimazione. La rete potrebbe
rappresentare serbatoio di formazione/scambio di pensiero/opinione altri dal
melting pot del nulla offerto dai mass-media. Se però vi si fanno circolare
senza alcuna cura opinioni affrettate ed epidermiche rischia di essere soltanto
un'appendice delle chiacchiere da coda all'ufficio postale. Andrebbe forse
ricordato che il primo puzzolente odore sentito da quella generazione è stato
quello della dinamite delle bombe delle stragi. VALERIO MORUCCI DOCET? Ho ancora il ricordo di quel filo di angoscia ramificato nel mio corpo. Era il 16 marzo del 1978. Era il mio compleanno e mi accingevo a partecipare ad una assemblea d'istituto al liceo artistico di Catanzaro. Un professore si affacciò, trafelato e pallido, nell'aula magna, annunciandoci che il presidente Aldo Moro era stato appena rapito. Mi sono sempre chiesto, in modo spicciolo e terra terra, perché le Brigate Rosse non avessero mai colpito i veri potenti di questo paese. Gente che dell'Italia ne ha fatto carne di porco, mietendo, anche loro, tante vittime senza che mai nessuno abbia pagato per questo. Cosa è cambiato? ANCORA PATRIE GALERE Non ho letto il libro e non lo leggerò. Non credo sia necessario leggere il libro per dare un giudizio negativo sulla questione che è stata messa a fuoco in modo egregio dal presidente Napolitano qualche mese fa. Riporto il link: http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/politica/napolitano-terroristi/politologo/politologo.html PARLARE Trovo improponibile impedire alle persone di parlare. Siano carcerati, scarcerati, in attesa di giudizio, blogghisti. Pero', nel caso di tutti i protagonisti dei cosiddetti "anni di piombo", dai terroristi ai ministri dell'epoca, ho un pre-giudizio. Tuttora, non sappiamo come sono andate veramente le cose di molte vicende, a cominciare dal rapimento Moro. Lo trovo insopportabile. Sarebbe utile e gradito che chi sa, parli. GALERE, PATRIE E NON... (...) E' ovvio che nel contesto attuale è praticamente impossibile fare a meno delle prigioni, però il ricorso alle stesse potrebbe essere consigliato da una maggiore prudenza sia dei legislatori, sia dei giustizialisti politici. Questi ultimi poi accentuano ad arte le paure per invocare leggi fnalizzate ad ottenere solo i maggiori consensi elettorali dei più timorosi. Nel contempo, però, le stesse leggi, sempre fettolose e molto lacunose, forniscono lo spunto per uno sfogo incontenibile di pericolosi comportamenti dei più turbolenti sia della giustizia che dei ribelli. In conclusione la politica del taglione produce solo svantaggi, a volte anche terribili, per la società nel suo insieme. PATRIE GALERE...E QUELLE DEGLI ALTRI Ma sto Valerio Morucci che scrive libri, che moralizza sulle carceri, che ci fa la predica, non sarà per caso "quel Morucci" già Potere Operaio e BRigatista rosso poi? Se sì... prima di lamentarsi, Le ricordo a bassa voce, come sono stati trattati i "colleghi" della (RAF) Rote Armee Fraktion (Baader-Meinhof) in Germania. Là usano metodi sbrigativi e solo in Italia bisogna sorbirsi i moralisti poi! Ad majora. Risponde CSF - Armando, stai dicendo che bisognava ammazzarlo in carcere?
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