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“Aiuti alle Farc, nulla da nascondere”
Il Prc si difende, ma scoppiano le polemiche. Il Pdl: il caso in Parlamento

01/09/2008 - Repubblica - Mauro Favale
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“Aiuti alle Farc, nulla da nascondere”
Il Prc si difende, ma scoppiano le polemiche. Il Pdl: il caso in Parlamento

 

«Gravi sospetti», «verità sconcertante» o «normali rapporti alla luce del sole»? Da destra si accusa, da sinistra ci si difende: questo provoca il dossier del governo di Bogotà che denuncia le relazioni tra le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e Rifondazione comunista e di cui Repubblica ha dato notizia.

E-mail e documenti contenuti nel computer del portavoce della guerriglia Raul Reyes che dimostrerebbero, questa l´accusa del governo colombiano, rapporti che andrebbero oltre i «semplici contatti politici» tra il partito italiano e il movimento rivoluzionario, inserito nel 2002 da Stati Uniti e Unione Europea nella lista "nera" e dichiarato «organizzazione terroristica».

Rapporti che si intrecciavano proprio durante la prigionia di Ingrid Betancourt, la militante per i diritti umani liberata lo scorso due luglio, oltre sei anni dopo il suo rapimento. Nei documenti trovati nel computer di Reyes, Ramon Mantovani viene definito «un appoggio speciale» delle Farc in Europa. Lui, all´epoca responsabile esteri di Rifondazione, oggi si difende così: «Il Prc non ha nulla da nascondere, ha tenuto rapporti con le Farc per molti anni, alla luce del sole e con l´unico obiettivo di riprendere il processo di pace».

Una relazione coerente con gli obiettivi politici di Rifondazione: «Pensiamo – continua Mantovani – che i conflitti si risolvano con la diplomazia e non con le armi. Inoltre abbiamo sempre detto che non siamo d´accordo con la pratica dei sequestri». Tuttavia, prosegue l´esponente di Rifondazione, «ci siamo adoperati con le Farc per arrivare alla liberazione di Ingrid Betancourt, attraverso uno scambio di prigionieri o con una liberazione unilaterale».

E poi rilancia: «Tutto il partito di Rifondazione comunista, il Parlamento, i Presidenti delle Camere, i vari governi che si sono succeduti, erano a conoscenza dei nostri contatti con le Farc». E anche il segretario del Prc, Paolo Ferrero spiega che «il nostro ruolo di mediazione è stato riconosciuto anche da Pier Ferdinando Casini, che allora era presidente della Camera e veniva puntualmente informato delle missioni di Mantovani». Nulla da nascondere, insomma.

Il centrodestra, ovviamente, non è dello stesso avviso. Anzi. Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, annuncia, alla riapertura delle Camere, la presentazione di una interrogazione urgente al governo sull´argomento. «Quanto si legge sui quotidiani – afferma Gasparri – ci turba profondamente perché conferma gravi sospetti. Non si può considerare la vicenda strettamente politica. Si impongono chiarimenti urgenti anche in considerazione della sicurezza interna al nostro paese». Per Gasparri, l´impegno dell´Italia contro il terrorismo, verrebbe «ostacolato dalla condotta di esponenti di vertice di Rifondazione comunista». E per il deputato Pdl Amedeo Laboccetta, il dossier del governo colombiano svela «una verità sconcertante». Per questo, invita la procura di Roma ad «iniziare un´attività d´indagine».

Mauro Favale - Repubblica - 01/09/2008