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L'Aquila, in 200 inneggiano alla Lioce - E a Bologna scritte sotto la casa di Biagi
04/06/2007 - Repubblica - Redazione
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L'Aquila, in 200 inneggiano alla Lioce - E a Bologna scritte sotto la casa di Biagi

Manifestazione dell'area movimentista eversiva: cori per la brigatista in carcere.
Sui muri del capoluogo la frase "Terrorista è lo Stato". Condanne unanimi

 

Corteo all'Aquila contro il carcere duro, previsto dall'articolo 41 bis, davanti al penitenziario dove è detenuta Nadia Desdemona Lioce, leader delle Nuove Br. Il corteo dell'area "movimentista-eversiva", si è svolto proprio mentre da Bologna arrivava la notizia di scritte contro Marco Biagi, apparse nei pressi dell'abitazione del giuslavorista ucciso dai terroristi.

La manifestazione dell'Aquila. Circa 200 persone sono giunte stamane all'Aquila per il corteo contro il regime del carcere duro, previsto dall'articolo 41 bis. Massiccia la presenza delle forze dell'ordine, dopo che ieri sera, nel penitenziario dove è detenuta anche Nadia Desdemona Lioce delle Nuove Br, un esponente della 'ndrangheta si era suicidato. Davanti al carcere i manifestanti hanno inscenato un sit-in sparando petardi e lanciando in aria fumogeni. Scanditi cori a sostegno della brigatista e contro Marco Biagi, ucciso dalle Br a Bologna cinque anni fa.

Obiettivo della manifestazione, sottolinea il movimento Olga sul suo sito internet, "Ora di Liberarsi dalle Galere", "lottare contro la tortura dell'isolamento e quindi dell'istituzione carceraria nel suo complesso". Annunciato da aspre critiche da entrambe le coalizioni politiche, il corteo stamane ha attraversato il centro della città scortato da polizia e carabinieri. Sui muri, con lo spray, slogan di protesta contro le forze dell'ordine, lo Stato e la Chiesa. "Da Poggio Reale all'Ucciardone evasione" ha scritto un giovane manifestante. Dalle grate di una cella del carcere, un detenuto è riuscito ad appendere una bandiera rossa. La manifestazione si è sciolta in anticipo, poco prima delle 17, a causa di un violento acquazzone che si è abbattuto sulla città.

Bologna, scritte contro Biagi. "Terrorista è lo Stato". Questa la scritta comparsa in via Valdonica a Bologna, la via in cui il 19 marzo del 2002 fu ucciso dai terroristi delle brigate rosse il giuslavorista Marco Biagi. Lo riferisce oggi 'il Resto del Carlino' sottolineando che "la scritta (segnalata al giornale da un lettore), è apparsa in questi giorni anche in altre zone della città. Il procuratore capo Enrico Di Nicola ha commentato l'accaduto allo stesso quotidiano affermando che "la scritta apparsa sotto casa del professor Biagi si commenta da sè. E' stupida, oltre che vergognosa".

Unanime il giudizio di sdegno. Secondo il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, la scritta "segnala l'esistenza di un problema non risolto quale è quello della presenza in città di persone attratte dalla follia del terrorismo". Il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, parla di "un gesto ignobile da condannare con grande fermezza". Per il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, "Ci sono tanti motivi per chiedere scusa ai familiari di Marco Biagi, ma da oggi ce n'è uno in più". Duro anche il commento di Piero Fassino: "Un atto vergognoso - ha detto il segretario dei Democratici di sinistra - che rivela lo squallore umano e politico di chi ha vergato quella scritta".

(3 giugno 2007)