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una copia di Vuoto a perdere.
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un DVD contenente oltre 4Gb di materiali di
approfondimento tra cui tutte le audizioni della Commissione Stragi
(di molte di esse è disponibile anche l'audio), le deposizioni
processuali di Morucci, Faranda, Maccari e Braghetti (in audio),
perizia balistica di via Fani, e tanto altro ancora. Il costo del libro è pari a 23 €.
E' possibile pagare a mezzo carta di credito (MasterCard, Visa,
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Ascolta cosa ne pensa del libro,
Giovanni Pellegrino:
E questo è il lancio con il quale
l'ANSA, il 01/03/2008, ha recensito il libro:
«Vuoto a perdere». Uscito qualche
mese fa da Besa.
Questo saggio ha avuto una attenzione costante da pubblico e critica
grazie alla intelligente scelta dell'autore di offrire una sorta di
«guida ragionata» dei diversi problemi, tesi, «dietrologie» e
interpretazione delle diverse fasi del rapimento Moro.
L'autore, esperto di marketing, ha adottato infatti un modulo
narrativo facile e al tempo complesso offrendo al lettore tutte le
variabili e le possibili spiegazione senza una «chiusura» su questa o
quella ma mettendo tutto sotto gli occhi del lettore che viene guidato
all'interno di quello che è ormai un vero e proprio «arcipelago» in
cui si continuano si scoprire ancora oggi isole sconosciute.
E questo, invece, il servizio con il
quale, sempre l'ANSA in data 08/05/2008, ha dato notizia delle principali novità della
seconda edizione:
«Guardi lasci stare tanto domani
le Br ci restituiscono Moro, vivo, lo liberano». Queste le
parole che il questore di Roma Emanuele De Francesco rivolse l'8
maggio di 30 anni fa al deputato Dc Benito Cazora.
Cazora era un parlamentare della Dc contattato da alcuni
calabresi legati alla 'ndrangheta che svolse in proprio delle
indagini che lo portarono nella zona di via Gradoli ancor prima
della scoperta del covo Br e a contattare un misterioso
personaggio che chiese delle coperture per effettuare un blitz
per liberare, in extremis Aldo Moro dalla prigione visto che il
martedì le Br lo avrebbero ucciso.
Questi ed altri importanti elementi sono contenuti nella nuova
edizione del libro di Manlio Castronuovo «Vuoto a perdere»
edito da Besa.
L'autore non è nè uno storico, nè un documentarista nè un
giornalista. Nel '78 aveva 12 anni e oggi si occupa di marketing
manager. Con grande passione ha raccolto e letto gran parte di
quello che è uscito sul caso Moro offrendo così al lettore, in
questo suo lavoro, una sorta di «guida» alla vicenda che è
contraddistinta da una grande chiarezza di esposizione. Tra le
novità presenti nella nuova edizione anche la spiegazione di
come nacque la pista riguardante Igor Markevitch e una nuova
ipotesi sulle basi Br presenti a Firenze.
Ma è il capitolo su Cazora ad offrire gli spunti più
interessanti. Castronuovo ha raccolto la documentazione del
figlio del deputato, Marco Cazora e le interviste fatte a suo
tempo dai giornalisti Paola Di Giulio e Giampaolo Pellizzaro. Il
figlio di Cazora ricostruisce in dettaglio i molti contatti
avuti in quei giorni. Da Francesco Varone, uno degli uomini con
cui era in contatto, incontrato insieme a Sereno Freato una
decina di giorni prima della morte di Moro Cazora ebbe diverse
informazioni. «Esse riguardavano sia l'organigramma del commando
che operò in via Fani, sia la composizione della colonna romana
delle Br. Nell'appunto c'erano nomi e cognomi - racconta Marco -
mio padre si recò subito dal questore De Francesco per
consegnarglielo. Ma non ne fece una copia». Quell'appunto sparì.
Domenica 7 maggio Cazora si recò in via della Camilluccia 551
per un incontro riservato. Un uomo gli disse: «Moro è da 36 ore
con poca sorveglianza perché il comitato esecutivo è riunito
fuori Roma e la maggioranza dei brigatisti è per la sua
uccisione. Il mio gruppo è pronto per organizzare un blitz entro
la notte a patto di essere appoggiati dalla forze dell'ordine
che avrebbero dovuto assumersi tutta la responsabilità
dell'operazione. Se non interveniamo subito, martedì mattina ve
lo restituiscono morto». L'indomani Cazora chiamò il
sottosegretario Lettieri, il capo della polizia Parlato e il
ministro Cossiga. Cazora venne tranquillizzato da De Francesco:
domani ce lo restituiscono, vivo.
Nessuno poi ha più indagato su via della Camilluccia 551.
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