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Battisti:"Aiutato dai servizi francesi"
La mano dei servizi segreti dietro la fuga di Cesare Battisti in Brasile. Dopo settimane di polemiche tra Roma e Brasilia sulla sua mancata estradizione, l'ex terrorista rosso ha rotto il silenzio e raccontato la sua versione della vicenda. In un'intervista alla rivista brasiliana 'Istoe', Battisti ha raccontato che la sua fuga Oltreoceano fu "un'idea" dell'intelligence di Parigi, e ha accusato il governo italiano di "mentire" sul suo caso. La tesi di una collaborazione da Parigi non convince il ministro degli Esteri, Franco Frattini. "Io non ci posso credere perche' e' evidente che un Paese come la Francia non puo' in qualche modo essere indicato, salvo che non emergano delle prove che non emergeranno mai", ha affermato il capo della diplomazia italiana da Losanna. Frattini si e' poi detto fiducioso sulla possibilita' di ottenere dalla Corte suprema brasiliana "un ribaltamento della decisione del ministro delle Giustizia" brasiliano, Tarso Genro, che ha concesso l'asilo politico a Battisti. "La Corte Suprema non e' il governo", ha osservato Frattini, "arriveremo fino in fondo con le autorita' brasiliane. La Corte Suprema si riunira' il 2 febbraio. Noi saremo pronti in quel momento con tutti gli strumenti giudiziari previsti dalla legge brasiliana". L'ex presidente della repubblica, Francesco Cossiga, si e' invece detto "sicuro" che Battisti sia stato aiutato dai servizi francesi. Al 'Tempo', Cossiga ha raccontato che una certa Vargas, definita "scrittrice e amica" della premier dame Carla Bruni gli chiese di "scrivere una lettera al ministro di Giustizia" brasiliano. SONO INNOCENTE, BERLUSCONI E' UN MAFIOSO Cosi', secondo l'ex terrorista, "una settimana dopo hanno mandato un individuo a consegnarmi un passaporto italiano con la mia foto e i miei dati". Battisti racconta inoltre il suo viaggio verso il Brasile: "Sono andato in macchina fino in Spagna e poi in Portogallo, e da Lisbona sono andato sull'isola di Madera, quindi in nave alle Canarie dove ho preso un aereo per Capo Verde e da li' per Fortaleza". L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo sostiene di "non aver mai ucciso nessuno" e definisce la decisione di Genro di concedergli l'asilo politico come "un atto di coraggio e umanita'". Poi accusa il governo italiano di negargli un giusto processo e di aver architettato una campagna mediatica contro di lui: definisce "esagerata" la reazione italiana e sostiene che a scatenare l'ostilita' di Roma sarebbe stato un documentario sugli anni di Piombo da lui realizzato. "Il governo italiano sta mentendo", attacca, "i media italiani appartengono per la maggioranza a (Silvio) Berlusconi". Parlando del richiamo dell'ambasciatore Michele Valensise in Italia e della volonta' di ricorrere alla Corte suprema, afferma: "Io sinceramente non credo che tutto questo stia succedendo per me. E' enorme. E' esagerato ... io non sono una persona cosi' importante, sono uno delle migliaia di militanti italiani degli anni Settanta". "Io", assicura, "non ho ammazzato nessuno, non sono mai stato militante militare in alcuna organizzazione: uscii dai Pac nel maggio del 1978 dopo la morte di Aldo Moro". L'ex terrorista rosso ha parlato anche di Alberto Torreggiani, rimasto su una sedia a rotelle in seguito a un attentato dei Pac in cui mori' il padre Pierluigi. "E' triste quello che sta facendo: lui sa che non ho nulla a che fare con tutto questo. Perche' ci siamo scambiati lettere: una corrispondenza in amicizia, sincerita' e rispetto. Ma lui e' vittima delle pressioni del governo italiano ...che puo' togliergli la pensione". Nell'incontro con la giornalista di 'Istoe', avvenuto nel carcere di Papuda, a Brasilia, dove e' detenuto, e durato una cinquantina di minuti, Battisti riferisce di essere seguito da uno psichiatra e di assumere anti-depressivi. Poi racconta della "guerra civile" che insanguino' il Bel Paese in quegli anni."A quei tempi la tortura era parte della vita quotidiana in Italia", sostiene, "l'Italia dovrebbe riconoscerlo, ma non ci riesce". "La denunciarono gli orchestratori e l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga". "Sara' che Berlusconi, il grande mafioso, ha piu' credibilita' di Cossiga?", si chiede. GOVERNO DIVISO SU ITALIA-BRASILE AGI, 29 gennaio 2009
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